Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      distruzione dei quali sapeva riuscire gratissima ai Turchi? 1 messaggieri dei coloni furono infatti ricevuti cordialmente dal nuovo Kan, il quale invitò essi ed i loro compagni a prender parte alle feste che dovevano celebrarsi in Crim per festeggiare il di lui inalzamenlo al trono; ma poiché la maggior parte degli altri furono giunti nella città il giorno convenuto, arrestati per ordine del principe, furono trucidati e le loro teste spedite a Costantinopoli.
      Alla caduta di Caffa, tenne dietro la distruzione di tutti gli altri stabilimenti liguri sulle coste del mar Nero. I negozianti genovesi sparsi nella Persia, nell'Armenia, nella Tartaria e nelle altre regioni interne ed orientali dell'Asia, intercettata 1' unica via di comunicazione sicura con l'occidente, doverono dismettere i loro negozi, con grave danno della floridezza e delle ricchezze della madre patria. Di tante colonie fioritissime disseminate per tutte le coste di Mediteraneo, dalle rive d'Affrica, fino a quelle della Grecia, e di là fino alle ultime sponde dell' Eussino, non rimaneva alla Repubblica ora che l'isola di Scio; la quale forse nell'istesso tempo sarebbe andata perduta senza i soccorsi di denari speditile da Sisto IV.
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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