Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA 433
A Genova intanto 1' avversione contro i milanesi si faceva ogni dì più intensa ed era aumentata dalla indisciplina dei soldati lombardi, i quali olire le insolenze che ogni di commettevano in città aveano saccheggiato Recco e Moneglia perchè queste terre favorivano le parti dei Fieschi. Prospero Adorno non che cercasse di reprimere questi umori anzi a quel che pare gli concitava, per valersene neir ora di compiere i suoi disegni. I progetti dei Milanesi di cacciarlo dalla autorità che ei riteneva in Genova non gli erano nascosti, e procurando perciò di prevenirli, accolse volentieri le esibizioni fattegli da Ferdinando re di Napoli di aiutarlo a tórre Genova agli Sforzeschi, odiati dal re, per la costante amicizia serbata da essi ai Fiorentini, che la politica seguitata da Lorenzo dei Medici avea allora fatti nemici di Sisto IV e dell' Aragonese; d'altra parte le pratiche tenute da Prospero Adorno con Ferdinando di Napoli, essendo state risapute a Milano, si prese ivi la determinazione, di porre ad effetto ciò che da qualche tempo si meditava.
Già erano giunte nel porto di Genova due galere, mandate dal re di Napoli, a sostegno di Prospero, il quale attendeva anche una vistosa somma di denaro promessagli da papa Sisto al medesimo oggetto, quando entrava nella città travestito, e con molta segretezza, il vescovo di Como, portando seco da Milano le lettere ducali, che lo nominavano governatore della Repubblica in luogo dell' Adorno. Il vescovo si portò immantinente a San Siro (1478), dove fece chiamare e radunare segretamente tutti gli amici del governo sforzesco, e 1 istesso senato. Allora lesse ai convocati il diploma che lo nominava governatore della città, in vece dell'Adorno. Questa notizia fu accolta col più grande stupore. Quantunque nessuno dell'assemblea amasse l'Adorno, pure tulli sentirono i nuovi torbidi, a cui con questa mutazione si andava incontro. I pareri intorno al modo migliore di dare esecuzione agli ordini ducali erano varii. Alcuni proponevano che il nuovo governatore, accompagnato dal senato e da tutti quelli cbe erano presenti, si portasse a palazzo, dove l'Adorno non avrebbe certamente osato resistere ai rappresentanti della nazione ed all' ufficiale del duca. Altri, non credendo Prospero capace di tanta moderazione, erano d'avviso che si raccogliesse prima un sufficiente numero di soldati della guarnigione, e con quelli andasse il vescovo ad occupare il palazzo.
Meotre che in S. Siro seguivano questi dibattimenti, Prospero Adorno, avvisato di tutto, radunava in palazzo i principali della sua parte. Dopo avere i.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (453/637)
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