Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      Prospero Adorno essendo informato d'ogni cosa, avea prese tutte le misure necessarie per attraversare i disegni dei suoi nemici. Pose Agostino e Giovanni Adorno in Fossatello onde contrastare ai Fregosi dalle case di S. Tommaso; Ibleto con gli altri Fieschi, i quali sembravano allora essersi gittati manifestamente al suo partito, guardavano un altro sito sotto la fortezza; Prospero stesso col nerbo delle genti guardava il palagio.
      Venuto il giorno prefisso, al rimbombo del cannone, dalle fortezze e dalle case di S. Tommaso i Fregosi saltarono fuori ed attaccarono i loro antagonisti. Dopo un lungo ed ostinato combattimento, specialmente nel sobborgo, i Fregosi furono respinti, e tredici della loro parte che in questa zuffa caddero in mano degli Adorni, furono per ordine di Prospero, il quale trapassò in questo caso imprudentemente la sua consueta moderazione, impiccati immantinente davanti al palazzo. Questo primo cattivo successo fé risolvere Battista Fregoso a tentare un altra via. Conoscendo l'avidità di Ibleto e le continue strettezze in cui si trovava a causa della sua smodata prodigalità, per F intromissione di Giovanni Doria gli fè offrire seimila ducati, ove avesse acconsentito ad abbandonare l'Adorno, adoperandosi a far riconoscere lui per doge. Ibleto tirato dalla cupidigia del denaro, ed accorgendosi che la popolarità di Battista a cagione della uccisione dei prigionieri si era molto infievolita, consentì al trattato e passò con i suoi nelle file dei Fregosi. Il luogotenente del re di Napoli, siccome quello che era indifferente che il governo della Repubblica rimanesse agli Adorni o ai Fregosi, pnrchè fosse tolto ai Milanesi, essendosi anche egli associato con Battista, Prospero si vide mentre meno se lo aspettava abbandonato quasi da tutti. Allora conoscendosi troppo debole per resistere a tanti nemici, e già' i di lui avversarli discorrendo apertamente per la città, abbandonato il palagio si diresse verso il porlo. Assaltato per via verso la porta di S. Tommaso
      specialmente da quelli che anelavano di vendicarsi di qualche oltraggio
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      ricevuto, riusci a mala pena a scampare gittandosi in mare vestito come era, sopra una galera napolitana colla quale il 26 Novembre 4478 salpò dalle rive della Liguria. vRimasto così il partito dei Fregosi padrone della città, Battista entrò ancora coperto delle armi con le quali avea combattuto, in palagio, dove senza opposizione, jfu proclamato doge. 11. nuovo governo licenziato Roberto da Sanseverino, diè il comando generale delle armi della Repubblica
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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