Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
442 storiaa Lodovico Fregoso e radunato il consiglio propose di creare un magistrato di balia composto di otto cittadini. Sì per la natura degli ufficii di simil fatta i quali avevano un autorità illimitata e superiore alle leggi, si per lo scopo con >cui era creata essa balìa v che si sapeva da tutti essere instituita ad oggetto di ridonare qualche autorità ai nobili, ai quali Battista doveva la sua presente fortuna, i più erano avversi alla creazione di questa magistratura. Più di tutti vi si oppose Bendinello Sauli cittadino di riputazione integerrima.
Mostrò il Sauli quanto pericoloso fosse e di quanto cattivo esempio per il futuro, l'affidare la Repubblica, se stessi e le loro sostanze alla balìa di una autorità onnipotente; pensassero, che se per P addietro magistrati frenati dalle leggi e dalle costituzioni erano trascorsi in intemperanze ed abusi di ogni maniera, cosa avverrebbe ora che niun freno contenesse le buone o ree intenzioni della balia che stava per instituirsi. Quantunque i più internamente approvassero le savie considerazioni del Sauli, nonostante poterono tanto il timore e la deferenza verso Battista Fregoso, che nessuno osò sostenere Bendinello e la instituzione della nuova balia fu approvata.
Rispetto allo sdegno che la di lui condotta doveva avere suscitato a Milano, imperocché dopo essersi impadronito delle fortezze col titolo di Governatore per la reggenza, si era poscia fatto nominare doge e principe indipendente della Repubblica, Battista non se ne dava pensiero, sì perchè sapeva il governo degli Sforza implicato in una guerra pericolosa contro gli Svizzeri, suscitatagli dalla ambiziosa e turbolenta attività di Sisto IV, sì perché confidava nelle promesse fattegli da Ferdinando di Napoli, sempre geloso e rivale della influenza e della potenza sforzesca in Italia.
Ma nel caso che dalla parte di Milano vi fosse stata la minaccia di un pericolo reale, Ferdinando assalito dai Turchi nei propri Stati, non avrebbe potuto anche volendo attenere le sue promesse.
Il 26 gennaio 1479, Giovanni Dario ambasciatore di Venezia, avea concluso , con la pace di Costantinopoli con Maometto secondo, una lunga e tremenda guerra, la quale era costata ai Veneziani oltre sacrifici immensi di uomini e di danari, ed il saccheggio e la devastazione di molte delle loro migliori provincie di Oriente, prima la perdita di Negroponte, poscia la cessione di Scutari. Maometto secondo approfittò di questa pace per assalire, come era suo uso, altri possedimenti cristiani.
GoogI e
| |
Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
|
Pagina (462/637)
|
Fregoso Battista Bendinello Sauli Sauli Repubblica Sauli Battista Fregoso Bendinello Milano Governatore Repubblica Battista Sforza Svizzeri Sisto IV Ferdinando Napoli Italia Milano Ferdinando Turchi Stati Giovanni Dario Venezia Costantinopoli Maometto Veneziani Oriente Negroponte Scutari Maometto
|