Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      450 STORIAaveva allora parecchie ragioni di risentimento contro i Genovesi, tra le quali la sfiducia mostrata dalla Repubblica in un prestilo di danari richiestole dal papa, ed il rifiuto fatto da Lazzaro Doria di dare una sua figlia in moglie a Franceschetto. I Fiorentini conoscendo allora che con le nuove disposizioni prevalenti nei consigli dei loro avversarii non vi era più da sperare di definire la questione con le vie pacifiche, rivolsero anche essi l'animo a rinnovare la guerra, e da una parte e dall'altra si ripresero le armi.
      Nella primavera del 1487, dieci galere genovesi sbarcarono in Lonigiana tre mila fanti sotto la condotta di Gian Luigi Fieschi, mentre erano spediti quattro commissari nella Provenza e nel Monferrato onde assoldare nuove genti. Gian Luigi condotto 1' esercito sotto Sarzanello, si impadronì di primo slancio del borgo, e dopo averlo saccheggiato ed arso, puntate le artiglierie alla fortezza, cominciò a batterla furiosamente studiandosi di averla avanti che arrivassero gli aiuti dei Fiorentini.
      Questi avendo conosciuto come l' unico mezzo di terminare le ostilità era di fare una guerra grossa, aveano mandati in Lunigiana tutti i loro condottieri; il conte di Pitigliano, il signor di Piombino, quello di Faenza e gli Orsini, che essendo allora accampati sulla Magra all'annuncio del pericolo di Sarzanello mossero le genti, ed andarono a trovare l'esercito genovese che ruppero completamente il dì 15 Aprile, facendo prigioniero lo stesso capitano Gian Luigi Fieschi. Dopo questo successo, il conte di Pitigliano condusse l'esercito sotto Sarzana a cui pose 1' assedio alzandovi intorno ridotti e piantandovi le artiglierie.
      Il magistrato di S. Giorgio non risparmiava dal suo canto premure per salvare quest'ultimo baluardo della sua signoria in Lunigiana; fatti entrare nella piazza tutti i soldati di cui allora poteva disporre, spediva le dieci galere in Provenza a caricar le milizie di fresco arruolate. Nonostante questi soccorsi non poterono giungere in tempo: dopo una onorevole resistenza, la guarnigione di Sarzana si arrendeva il 22 Maggio 1487 a Lorenzo dei Medici, solito sempre a venire in campo quando le fatiche ed i pericoli erano passati e la vittoria non più disputata. S. Giorgio avendo allora da pensare a nuovi tumulti suscitati in Corsica, nè d'altronde standogli molto a cuore il possesso di una terra di scarsi profitti pecuniarii, che già costava al suo erario gravissime spese, difficile a ricuperare, dispendiosa a difendere, abbandonò per allora totalmente il pensiero di riavere Sarzana, e le galere e le genti assoldate in Provenza, inviò in Corsica.
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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