Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      trentamila persone convennero a consiglio nella terra di Borgo di Mariana. Ivi Gian Paolo tenne alla moltitudine un discorso nel quale eccitava gli animi a scuotere il giogo della compagnia di S. Giorgio. Questa assemblea procacciò al barone di Leca molti seguaci, ma non tanti quanti gli erano necessari per fare una campagna decisiva; onde la guerra rimase per qualche tempo languida ed i vantaggi bilanciati. Finalmente S. Giorgio avendo rinunciato a seguitare la guerra di Sarzana, ordinò che dai porti di Provenza dove le dieci galere designale alla spedizione di Lunigiana aveano imbarcato due mila fanti e molti cavalli, la flotta facesse vela per la Corsica.
      L'arrivo di questi rinforzi fé rapidamente trionfare la fortuna della coni-
      pagnia. Prima sotto la condotta di Francesco di Brignali, poscia di Mon-
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      signor di Faucon francese, l'esercito genovese ottenne dei brillanti successi. Un luogotenente di Gian Paolo fu battuto a Zuani; Rinuccio di Leca cugino di questo vedendo le cose pigliar cattiva piega, disertò e passò dalla parte dei Genovesi. In breve tempo tutti i signori oltramontani imitarono l'esempio di Rinuccio; le fortezze possedute dal Barone Leca e Cinerea stesse furono sottomesse; e Gian Paolo divenuto ramingo e senza ricovero in quella terra dove era stato signore temuto e potentissimo, cercò con la sua famiglia un asilo nella vicina isola di Sardegna.
      Tommaso Fregoso il quale era stato rinchiuso nella torre di Lerici, non vi stette per lungo tempo, ma per mezzo degli intrighi del doge cardinale, riuscì ad eludere la vigilanza ed a corrompere la integrità delle sue guardie, e scampò di prigione.
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Storia popolare di Genova dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo) di Mariano Bargellini Enrico Monti Genova 1856 pagine 607

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