Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
di genova 481
il re Carlo liberati per un momento dalla servitù, ma ora la prepotenza dei loro nemici esser già per ripiombarveli. Se la pietà non moveva i Genovesi a porger loro soccorso, gli movesse almeno r utilità ed il pensiero che senza Pisa i Fiorentini non avrebbero potuto tenere la Lnnigiana. Che se infine nò la pietà nò la utilità gli spronava e ad essi fosse per venir meno ogni umano soccorso, sapessero i Genovesi, esser disposti i Pisani prima a seppellirsi sotto le rovine e l'incendio della loro città che ritornare un altra volta in potere dei Fiorentini.
Queste disperate parole ed i pianti con cui le accompagnavano gli ambasciatori pisani commossero vivamente il Senato. Inoltre essendosi ricevute le istruzioni di Lodovico rispetto al modo di comportarsi, furon promessi aiuti ai deputati di Pisa. A quest' oggetto fu creato appositamente un magistrato composto di otto cittadini ; mandate armi in grandissima quantità che esposte a Pisa sulla pubblica piazza rilevarono il coraggio e l'entusiasmo. Alessandro Negroni ebbe l'incarico di portarsi a Pisa in qualità di commissario a provvedere che dai confini del Genovesato fossero mandali quegli aiuti maggiori che fossero stati possibili. II Moro non che disapprovare queste misure le incoraggiva, e consigliava che si sovvenissero i Pisani di danaro fino alla somma di venlimila ducali d'oro. Nonostante, questo calore nell' aiutare i cittadini di Pisa, che solo dalla parte dei Genovesi era disinteressato, non durò lungo tempo, essendone il motore principale distratto dai nuovi casi politici sopravvenuti in Italia.
i.
ut
| |
Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
|
Pagina (501/637)
|
Carlo Genovesi Pisa Fiorentini Lnnigiana Genovesi Pisani Fiorentini Senato Lodovico Pisa Pisa Negroni Pisa Genovesato I Moro Pisani Pisa Genovesi Italia Alessandro
|