Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA
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dovere di mantenere al Moro quella fede che prima col formare la lega e poscia col chiamare Massimiliano aveva rotta ad esso. Principali sollecitatori e cooperatori di questa misura erano Battistino ed Ottaviano Fregosi ed il cardinale di S. Pietro in vinculis Giuliano della Rovere.
Essendo l'esercito veneziano lontano allora dalle genti di Lodovico , ed universale la credenza in Italia che Carlo Vili avesse dismesso totalmente il pensiero dalle cose della Penisola, si sperava che operando celeremente ed air improvviso il successo non sarebbe mancato. Pertanto il Trivulzio ed i fuorusciti si eran divisi in tal modo l'esecuzione di questo disegno. Il cardinale della Rovere doveva invadere la Liguria dalla parte della riviera di levante; il Trivulzio e Battistino Fregoso dai confini del Monferrato; Ottaviano Fregoso eccitare i Fiorentini ad entrare in Lunigiona e ri- • cuperare le loro fortezze. La campagna (1497) si apriva con felici auspici per gli assalitori. Bosco e Novi caddero in potere del Trivulzio, ed il Conte di Caiazzo, che comandava in quest' ultimo le genti lombarde, dovè ritirarsi. Giuliano della Rovere non fu egualmente fortunato sulla riviera di Ponente. Essendosi avvicinato a Savona con dugento lance e tremila fanti, contro ogni sua speranza trovò i suoi concittadini fermi nella obbedienza, e pochi giorni dopo essendo giunto Giovanni Adorno spedito da Genova con dei soccorsi, il cardinale fu costretto a ritirarsi. Battista Fregoso che con sei galere scorreva la riviera di Ponente e doveva spalleggiare il Della Rovere non ottenne migliori successi.
D'altra parte i Fiorentini quantunque anelassero alla ricuperazione della Lunigiana, diffidando delle scarse forze dei Francesi, nè amando sopraccaricarsi di una nuova guerra oltre quella di Pisa che gli travagliava, non vollero acconsentire alle proposizioni di Ottaviano Fregoso.
Finalmente anche Battistino Fregoso il quale si era molto approssimato a Genova, non trovandosi appoggiato da alcuna parte, fu costretto a dare addietro fino a Bosco dove si riunì al Trivulzio ed al cardinale.
Poiché questo colpo di mano non gli era riuscito, il Trivulzio si era proposto di seguitare l'impresa di Genova, quando ft&se raggiunto dall'esercito che Carlo Vili avea promesso di mandare in suo soccorso sotto il comando del duca d'Orleans; ma poiché l'esercito francese non compariva, e già si avvicinava grosso quello veneziano comandato da Niccolò Orsini conte di Pitigliano, abbandonò per allora i primi progetti, e si ri-
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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