Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
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del cardinale, e nuove rimostranze dei popolari non fu più fatta alcuna attenzione.
Le prime imprese guerresche fatte sotto il dogalo di Paolo ottennero un esito fortunato. Luigi Fieschi, per spianare la strada alle imprese del re, avea mandati nella riviera di Levante tremila fanti con una squadra di cavalli sotto la condotta di Girolamo suo figlio e di Mauuello Fieschi; Orlandino Fieschi li seguitava a poca distanza con un altra banda. Le genti del doge incontrarono i Fieschi in vicinanza di Recco ed avendole assalite animosamente le misero in completa rotta ; ad Orlandino toccava subito dopo la medesima ventura. Questa vittoria ringagliardì mirabilmente F entusiasmo della plebe: Paolo da Novi ne profittò per attendere a porre la città in istato di difesa, imperocché Luigi era giunto ad Asti nè vi era tempo da perdere.
Importava prima di tutto assicurare F allure che sovrastano alla città dal lato della Polcevera, essendo questa la via ordinaria degli eserciti forestieri, e quelle il sito primo in conseguenza ad essere attaccato. Pertauto il Castellacelo, forte posto sulla cima di una di queste allure, fu preso facilmente, essendovi dentro una scarsa guarnigione di Francesi. Un nuovo castello fu fabbricato sul promontorio della Lanterna, mentre piantatele artiglierie era aperta la batteria conlro il Castelletto. Neil' istesso tempo si spogliava la valle di Polcevera di viveri, e se ne davano alle fiamme i foraggi, per torre ai nemici questa comodità.
Già altre volte Genova avea veduto approssimarsi alle sue mura eserciti stranieri anche Francesi e ritornarsene indietro con l'onta della sconfitta o di un impresa fallita ; ma questa volta la difesa era tutta affidata alle mani di una plebe indisciplinata, non aiutata nemmeno dai consigli e dalla intelligenza dei cittadini del ceto più culto, imperocché i popolani se ne stas-sero paurosi entro le loro case attendendo ansiosamente Tesilo degli avvenimenti.
Moveva da Asti il re con un esercito forte di seimila fanti Francesi, altrettanti Svizzeri, e con soli ottocento uomini d' arme e mille cinquecento cavalleggeri, essendo il paese dove bisognava passare sterile di pascoli, e male adatto per le sue montuosità alle evoluzioni della cavalleria. Per avanzarsi verso Genova pigliava la strada di Borgo de Fornari e Serra-valle. Paolo da Novi avea mandalo in vicinanza di questa terra ad occu-
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (539/637)
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