Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
CAPITOLO XLVII.
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Itega di Cambra*. Tentativi di Giulio ME e dei Fregasi per tagliere Genova
ai Francesi• Giano Fregoso proclamata doge È cacciato dai Fieschi e dagli Adorni.
iccorae abbiamo raccontato, tornava Genova in potere di Luigi XII. È vero che la città aveva conservate alcune franchigie ed i suoi magistrati municipali spartili fra la nobiltà ed i popolari ; senonchè, le prime non erano più riconosciute come diritti, ma accordate come privilegi, i secondi poi, limitati alla interna amministrazione della Repubblica, non avevano alcun potere di iniziativa nè di deliberazione rispetto alle faccende della politica esterna. Anzi, perchè tutto ciò che si annovera fra gli attributi degli stati liberi fosse tolto, P antica impronta del grifo, e P inscrizione Conradus Rex Romano-rum, era stata soppressa nelle monete genovesi, e sostituitovi lo stemma di Francia.
I nobili, quantunque avessero creduto che sottomessi i popolari e la plebe,
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (545/637)
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