Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA 527
Ad Ottaviano era affidato il comando di tntta l'impresa. Questi, benché
malato di quartana, si portò ben tosto a Viareggio, dove fu raggiunto dal
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Colonna, da alcuni fuorusciti e da buon numero di soldati imbarcati a Civitavecchia su tre galere del papa. Da Viareggio Ottaviano attaccava pratiche con Girolamo Doria, per mezzo del quale non pure faceva entrare a parte delle sue mire tutta la casata dei Doria già da lungo tempo bene affetta alla sua fazione, ma rincoraggiva in Genova i suoi partigiani. Nonostante, i Doria, adoperandosi nella città con poca prudenza, furon cagione che il vicario regio scoprisse la trama, ed essi costretti a fuggire e raggiungere Ottaviano. Questi, vedendo allora che le pratiche segrete non potevano più aver resultato, deliberò di spingersi avanti con le forze che aveva, ed attraversata la Lunigiana, andò ad occupare la Spezia, dove pochi giorni dopo venne a raggiungerlo Girolamo Contarmi provveditore della flotta veneziana con dodici galere che, per nascondere meglio questa impresa, erano state fatte venire direttamente da Corfù.
Dopo aver posto guarnigione in Chiavari, Sestri e Rapallo, andò la flotta veneziana e pontificia costeggiando la riviera di Levante e parte di quella di Ponente fino a Vado, mentre Ottaviano ed il Colonna con le genti di terra si avanzavano sino a Recco, sempre nella speranza che la capitale non avrebbe tardato ad approfittare di questa occasione per scuotere il giogo dei Francesi.'
Ma in Genova la paura frenava i volonterosi di insorgere. Inoltre ai primi romorì di questa spedizione, un figlio di Gian Luigi Fieschi ed un nipote del cardinal del Finale erano entrati in città con settecento fanti ; Prejean ammiraglio regio era giunto nel porto con sei galere provenzali, mentre gli Adorni, carezzati dal vicario regio e stimolati dalla antica gelosia contro i Fregosi, si affaccendavano a mantenere in fede la capitale. Gli oc-cnpatori di Recco, sentendo che il loro avvicinarsi non avea prodotto in Genova alcun movimento, che anzi il Vicario regio e gli Anziani facevano buona guardia, non si stimando sicuri dove erano da un colpo di mano della flotta regia che si era accresciuta di quattro galeoni genovesi, duenavi grosse e parecchi brigantini, per la via di terra si ridussero un'altra
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volta alla Spezia, ad aspettare che 1' arrivo delle truppe svizzere assoldate dal Papa a quest' uopo permettesse loro di ripigliar la campagna.
Infatti, un esercito svizzero assoldato dal vescovo di Sion per conto del
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (549/637)
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