Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
DI GENOVA 539
cesco dì Valois, duca di Angouleme, giovine di ventanni, prode di mano, cavalleresco di spirito, vago di gloria. 11 titolo di duca di Milano, e signore di Genova, assunto oltre tutti gli altri dal nuovo re, davano già un cenno dei suoi progetti sopra r Italia.
Infatti, Francesco I, dopo aver rinnovata Y alleanza con Enrico d'Inghilterra ed i Veneziani, alla metà di agosto attraversava le Alpi con un esercito fioritissimo. Massimiliano Sforza, Leone X, Massimiliano d'Austria, Ferdinando di Spagna e gli Svizzeri, considerati come invincibili dopo la battaglia di Novara, si apparecchiavano riuniti in lega a contrastargli.
Ottaviano Fregoso, antiveggendo i pericoli che stavano per sopravvenire, era perplesso sul modo con cui li potesse schivare ; accostarsi ad una parte era necessario, ma incerto qual fosse la più sicura. Credevano i collegati che il Fregoso, essendo ad essi debitore del principato, non gli avrebbe abbandonati, però lo aveano richiesto con modi alquanto imperiosi di ottantamila scudi onde assoldare gli Svizzeri. Questa esigenza della lega, ed il sapere che alcuni dei componenti di lei, specialmente Massimiliano Sforza, avevano favorito il precedente tentativo degli Adorni e dei Fieschi, e che mantenevano tuttavia strette pratiche con essi, fecero inclinare finalmente il Fregoso per la Francia. È vero che col titolo di signore di Genova, assunto da Francesco I, l'indipendenza della Repubblica e la carica stessa del dogato avrebbero dovuto essere sacrificati, ma Y autorità sarebbe sotto diverso nome rimasta pur sempre ad Ottaviano; e quando mai un capo di partito esitò fra Futile proprio e la dignità della patria? Oltre di ciò la signoria francese a molti cittadini non dispiaceva, ed era gratissima a tutti coloro che sviscerati per la tranquillità, non guardano tanto sottilmente al prezzo con cui si compra.
Pertanto mentre dava buone parole ai collegati, concludeva il doge per mezzo del contestabile di Borbone un segreto trattato, che non doveva esser pubblicato, se non quando i Francesi si fossero accostati tanto alla Liguria, da non renderne pericolosa l'esecuzione. Erano le condizioni dì questo trattato: che Ottaviano Fregoso deponesse il titolo di doge per assumere quello di vicario regio, prendesse il re la Liguria della città con gli stessi temperamenti e convenzioni che Lodovico XII aveva fatto abbruciare,* potessero i Francesi mettere presidio in Castelletto senza rifabbricare la Briglia; fosse conferito ad Ottaviano l'ordine di S. Michele, il comando d'una
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (563/637)
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