Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      564 STORIA
      11 Cardinale Pompeo Colonna, dietro false apparenze di una composizione col suo inveterato nemico Clemente VII, era entrato in Roma con ottomila colonnesi, e saccheggiata parte della Città, aveva, di concerto con Ugo di Moncada luogotenente Viceré per Spagna nel regno di Napoli, costretto il papa racchiuso in Castel S>. Angelo a firmare una tregua di quattro mesi e richiamare dall' esercito di Lombardia, Francesco Guicciardini con le genti, dalla flotta del Ligustico, Andrea Dorrà con le navi.
      Ubbidì Andrea e si ritirò a Civitavecchia. Rimasero a continuare il blocco la squadra veneziana e la francese. Pertanto quei di Genova ripresero fiato; e benché la carestia seguitasse a fare strage, stettero saldi e decretarono di armare delle altre navi onde riunirle alla flotta che di giorno in giorno si attendeva di Spagna. La lontananza del Doria durò poco. Il papa, non tenendosi obbligato ad un trattato estortogli dalla mala fede e dalla violenza, rivenne all'antica fede.
      Il ritorno del Doria fece nascere nuovi e più arditi progetti nei capitasi della flotta. Trattavasi nientedimeno che di andare a trovar la flotta spa-gnuola nei porti di Spagna e distruggerla avanti che fosse bene in ordine. Autore di questo consiglio era F ammiraglio francese Pietro Navarro; vi concorreva con ardore il provveditore veneziano Luigi Armerò. Solo Andrea Doria dissentiva, mostrando la difficoltà di attaccare con buon successo porti ben provveduti e bene armati, oltre ai pericoli del mare, burrascoso in quei paraggi e in quella stagione che declinava all' inverno, e alla probabilità di incrociarsi per istrada colla flotta spagnuola la quale poteva già avere sciolto da Cartagena. Piuttosto si andasse ad appostarsi colla flotta alF altura della Corsica, dove i nemici dovevano necessariamente passare ed ivi si attendessero. I consigli del Doria eran troppo savi per non essere approvati dagli altri: l'evento ne giustificò le previsioni.
      Infatti, mentre le squadre si mettevano in ordine per salpare verso la Corsica, le galere sottili che incrociavano in alto vennero ad annunciare ai collegati F approssimarsi dell' armata di Spagna. Si componeva questa di trentasei navi comandate dal viceré Lanoia. Portava circa ottomila fanti fra Spa-gnuoli e Tedeschi con trecento cavalli. Partito da Cartagena sul cominciar di novembre, aveva il viceré preso terra a S. Fiorenzo di Corsica, ed era volto dritto su Genova, ove sperava di non trovare intoppo allo sbarco delle truppe destinate al soccorso delle genti imperiali di Lombardia che difea- • devan Milano contro il Duca d'Urbino.
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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