Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
568 stori\faceva armare quattro grosse navi onde proteggere i leggi mercantili ck indotti dalla speranza di guadagni si attentavano ad, avvicinarsi ai poeto. Nonostante, tanta era l' attivitą del Doria, che gran parte di questi cadevano nelle sue mani: due delle quattro navi, stesse» sorprese nel golfo di S. Fiorenzo, venivano in potere di Andrea ed eran bruciate* . .
Incoraggito da questi prosperi successi, l'ammiraglio di Francia, stabili di ricuperar Portofino. Stimava che allo scoraggimene prodotto dalla carestia aggiungendosi il dispiacere di una nuova perdita, Antoniotto avrebbe ceduto, o i cittadini ve lo avrebbero costretto. Inoltre molti legni mercantili genovesi, specialmente quelli che venivano di Levante e quelli mandali a caricar grano, quando non potevano entrare nel porto di Geooya, o si ricoveravano a Portofino sotto la difesa della fortezza, e di lą, presa il destro* con veloce navigazione giungevano alla loro destinazione, o sbarcavamo. il carico che di lą per terra era condotto a Genova. >
Per tórre agli avversarii questa comoditą, Andrea sbarcņ in terra mille dugento uomini sotto il comando di Filippino Doria, e gli ammise di assaltare e battere con le artiglierie il monastero della Gorvara e il casteUo di Portofino, mentre esso procurerebbe di fonare l'ingresso del porto e prendere molte navi cariche che vi si erano rifugiate, tra le quali mia che portava per il valore di cento mila scudi. Antoniotto avvertilo del pericolo, cercņ di ostarvi alacremente. Per opporsi alle genti di terra mandava Agostino Spinola con ottocento uomini della guarnigione della Cittą ; per tutelare le navi rifugiate in Portofino, sette vascelli armati, due della guardia del porto, due di particolari, e tre siciliani appartenenti alla fiotta imperiale. 1 fanti di Agostino Spinola, camminando celeremenle di notte, arrivarono alla punta del giorno in vista della banda di Filippino, ed assalitala senza darle tempo di riaversi dalla sorpresa, sgominarono e ruppero i soldati francesi facendo prigione lo stesso Filippino. Ma nell' istesso tempo giungeva allo Spinola un ordine pressante di Antoniotto Adorno, in cui gli era imposto di ritornare pił che di passo in cittą con tutte le genti, compreso anche il presidio di Portofino. La cagione di questa premura era nn falso allarme, sparsosi a Genova, dello approssimarsi dell'esercito francese del Lautrec che allora stava assediando il conte Luigi di Lodrone, rinchiuso con una banda di imperiali in Castel del Bosco.
Sgombrato Portofino, dopo la partenza dello Spinola, entrarono, benché
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (592/637)
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