Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      rotte, in sembianza di vincitrici, le genti del Doria nella terra. Ma le navi cbe si erano rifugiate nel seno, non stimandosi, dopo questo fatto, più sicure in quel luogo, avanti che la squadra di Andrea piombasse loro addosso, uscirono al mare, dirigendosi verso Genova. Le seguitava Andrea alla lontana , e forse non 1' avrebbe raggiunte, se i forzati al remo nelle galere genovesi e spagnuole, profittando della confusione e della paura che regnava nella squadra, non si fossero ammutinati, gridando il nome della libertà, e insignoritisi delle navi, non fossero discesi a terra. Il trattenimento prodotto da questa sollevazione diò tempo frattanto al Doria di raggiungere i legni fuggitivi; cosicché, cinque di essi, le due galere della guardia, cioè, e le tre imperiali, caddero in sua mano. Le altre navi da carico, rimaste in Portofino prive di difesa, ebbero la stessa sorte.
      Queste disgrazie posero i cittadini ed il governo in grande costernazione. Rammentavansi le passate sciagure della città ed il sacco sofferto. L'esercito francese essere vicino, nè Genova in istato di far resistenza quando al capitano nemico venisse in mente di valicare l'Appennino. Antoniotto, udendo i rumori cbe bollivano, ed accorgendosi cbe, volente o non volente esso, il potere gli sarebbe pure fuggito di mano, radunato il consiglio degli anziani, stabili di mandare ambasciatori al Lautrec per comporsi con esso.
      Vincenzo Pallavicino incaricato di questa missione, fu accolto gentilmente dal Lautrec il quale promise di interporsi appresso il re onde ottenere alla città patti onorevoli. Nonostante, per quanto ne fosse pregalo, non volle impegnarsi per la restituzione di Savona al dominio della Repubblica. Nel-P istesso tempo, stimando sicura la sottomissione di Genova, e dopo la presa di Castel del Bosco avendo fretta di giungere in Lombardia, commetteva a Giano Fregoso, allora capitano della cavalleria leggiera veneziana, di spedire suo figlio Cesare Fregoso a pigliar possesso della città.
      Partiva Cesare Fregoso con soli trecento uomini. Credevasi che più non ne bisognassero, essendo ornai l'accordo consentito, e la occupazione di Genova dovendosi fare pacificamente. Ma i cittadini che annettevano una grande importanza a Savona, erano irritati pel rifiuto del Lautrec, ed il Doge Antoniotto poi che di mala voglia si spogliava del potere, non fu tardo a profittare di questa nuova disposizione, tanto più che dell'esercito francese partito per Lombardia non v'era più da temere. Cosi, quando Cesare, giunto nelle vicinanze, mandò un Araldo a far la chiamata a nome del re, ebbs
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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