Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
58G stori fma era troppo tardi per raggiungere le navi francesi che favorite dal vento andarono a porsi in sicuro nel porto di Vado. La foga del rese
più critiche le circostanze in cui versava il Trivio: il porto eia rimasto sguernito; le porte ed i diversi posti della città, difesi pochi soldati; speranza che presto ne giungessero non ve ne «era perchè qnejli ,chiamati da Alessandria avean ricusalo di venire in wa cijUà desolati da) cootògio. Non si lasciò il Doria sfuggire la circostanza: divisi i suoi; jn Mimerò poco più di cinquecento in due parti, ne mandò una b#H}a sotto gli ordini di Filippino Dona ad attaccare la città dalla parte 4i Carignapp, ed ordinò che con Y altra Cristoforo Pallavicini sforzasse la porta dql molo.
Successero questi due attacchi felicemente: Filippinp, raggiunta pef le case dei Sauli l'erta di Carignano, andò di là senza trovar ,te§i$iL9Qza occupare la porla di S. Tommaso; il Pallavicini impadronitosi anpbp esso facilmente della porta del molo entrava dentro in città. Vicino alla Uggia del molo gli occorse una banda di soldati regii comandati da Giovanni da Brando capitano corso; ma questi, o che fosse stato corrotto precedentemente dai favoritori della rivolta, o che stimasse inutile il resistere,, ipvece di opporsi alle genti del Doria si riunì ad esse, onde le due schiere del Pallavicino e di Filippino , arrivavano, alle grida di Viva S>. Giorgio e la libertà , quasi contemporaneamente sulla piazza del palagio. Questo era difeso da una compagnia svizzera la quale fece sul principio le viste di voler resistere; ma oppressa dal numero dopo poco si arrese. Gli altri posti furon conquistati con la stessa fortuna. .. „.,.,
Udito il felice andamento delle cose, Andrea, il quale era rimasto sulla flottai entrò con essa dentro al porto e sceso a terra si portò sulla piazza di S. Matteo nel quartiere della sua famiglia, ove in breve lo vennero a raggiungere i parenti e gli amici con grandissimo numero di aderenti e di cittadini. Ricevute le accoglienze festevoli ed unanimi di tutti i radunati, Andrea, fatta un breve esposizione della condotta di tutta )a sua vita, e dimostrato essere in ogni sua impresa, la carità, della patria stato il ipohile principale delle sue azioni e specialmente del suo ultimo dipartirsi dai servigi di Francia* concludeva il suo discorso con l'eccitare i cittadini alla concordia, unico meuo di resistere alfa inimicizia regia e di riporre in fiore la decadente potenza della Repubblica. 11 discorso del Doria fu accolto con grande entusiasmo: e certo, se Andrea avesse volnto profittare di quelle disposiaioni uaiversal-
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (610/637)
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