Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini
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Introdotto in senato, stipato in quel giorno di cittadini accorsi ad udire le" proposizioni del capitano francese, parlò P inviato con tanta alterezza che avrebbe corso péricolo di esfcer manomesso se i più prudenti non si fossero interposti a calmare i più concitati. Gli fu risposto da Ambrogio Senarega segretario r 'essere i Genovesi risoluti a difendere l'acquistata libertà; si regolasse il capitano1 di Francia nel modo che più gli andasse a grado; in quanto'a lotx> nè ricusavano la pace, nè temevano la guerra. Uscito l'araldo di senato fu fatto a bella posta girare pei siti più stipati di gente armata la quale'riapparendo in più luoghi dette al Francese una più alta idea dei mezzi che i cittadini avevano di resistere. Infatti la relazione fatta da costai-delle forze genovesi fu cosi ampia, che il San Pòlo, a cui già pareva dr aver troppe poche forze per tentare una impresa cosi difficile, credendo ora la cosa impossibile, si risolvè di tornare indietro. Confidati pertanto trecento uomini al ;Montejan, affinchè andasse con quelli a rinforzare il presidio1 di'Savona, riprese la via degli Appennini e ricondusse i suoi in Alessandria Ove si pose ai quartieri d'inverno. '
Alla nuova- della ritirata del Borbone avrebbero voluto i più animosi difensori di Genova saltar fuori e distruggere i Francesi nelle strette dell'Appennino? ma i meno entusiasti, considerato che ad un nemico che si ritira piultostochè serrare si vuote spianare la strada, con prudenti consigli contennero quell'impeto inconsideralo e lo rivolsero invece a stringere mag-giormeute Castelletto che non durò a sostenersi per lungo tempo. Perchè il Trivulzio, perduta ogni speranza di soccorsi dopo la partenza del San Polo, e intimorito degli apparecchi formidabili che i Genovesi facevano per attaccarlo, chiese ed ottenne di arrendersi salve le genti e i bagagli. La fortezza, affinchè mutate le circostanze non potesse servire a nuovo strumento di servitù; fu spianata, eccetto i bastioni che seguitavano la circonvallazione esterna delle mura.
Allora si potè attendere con tutte le forze alla sottomissione di Savona ove quei delia terra sostenuti da una guarnigione francese perseveravano nella ribellione. Appena il San Polo si era cominciato a ritirarè, Sinibaldo Fieschi mandato a qnella volta con una numerosa banda di milizie, avea occupali. i passi delle montagne e chiusa la via al Montejan, rendendogli cosi impossibile il compiere l'incarico affidatogli. Caduto Castelletto potevasi rivolgere tutte le forze alla ricuperazione di Savona, contro la quale per lé
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova 1856
pagine 607 |
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Pagina (613/637)
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