I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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drea.,.. ma poi ci ho pensato su, e ho detto fra me : « —- Che diacine§le può capitare finalmente a quella smorfiosa?.., due o tre paroline dolci e una dichiarazione in ginocchio..,. » E poi, confesso una mia debolezza, io sono curioso.... Stando a quell'uscio là, e mettendo un po' d' orecchio alla toppa, io poteva sentirne di belle dalla bocca del segretario.... Tanto fa, quell'uomo, i primi mesi, non mi andava a versi.... Umile e sommesso co5 padroni, quanto superbo e sprezzante colla servitù, avrei dato il mio occhio diritto per poterne contar una di suo.... Ma sii avevo un beli'origliare e ficcar l'occhio nel buco della serratura.... c'era un maledetto stoppaccio.... eppoi le imposte erano così massicce!... Sentii però come un gemito fioco e lontano..,, poi un fracasso.,.. come d'una tavola rovesciata, seguito da uno strido acutissimo. Chi può si tenga, dissi fra me..,. Detto fatto: colla prestezza che mi consentono le mie forze, scosto dall'uscio l'ala sinistra del paravento, e fattone scorrere il catenaccio, mi slancio nella camera dei segretario.,,. -
« Ma cercale trova, se tu lo puoi!,., c'era buio come in un forno.... Io in' inoltro a tentoni^ do degli stinchi contro gli scanni , e incespico maledettamente a ogni due passi.... Che fare in tale frangente ?.,, Chiamo : •— « Madamigella Maria ! madamigella Maria!.... » E tu canta ! gli era come se non ci fosse nessuno. Allora penso di rifar la strada, e correre a pigliar la lucerna ch'era sul mio tavolino.... Ma indovinale tutte!... Fatti appena due passi per ritornare, sento qualcosa che mi rovina addosso.... poi, come due mani che s'aggrappano a una falda del mio soprabito.,.. Signor barone, confesso schiettamente d' aver avuto paura,
— Avanti! avanti! gridò quest'ultimo, spazientito pel frequente interrompersi di Santocchio.
— Avanti pure quando si può, signor mio...; ma stavolta, tra pel ribrezzo, tra per quelle mani che mi si avvinghiavano alla persona, non c' era ne via nè verso di poter fare un sol passo, finché, riavutomi un pochino dalla prima sorpresa, alla beli'e meglio potei togliermi sulle braccia quel corpo molle,, che mi era venuto a razzolar fra le gambe, trascinandolo a gran fatica fin sotto l'uscio della mia camera. La indovini ino chi era, signor barone?...
— Diavolo madamigella Maria!
—• Giusto! madamigella Maria, che io trasportai sui mio letto svenuta, per indi correr col lume nella stanza del segretario, se,ci fosse modo di sorprendere il furfante nello sbalordimento del suo* al-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (23/568)
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Chiamo Maria Maria Santocchio Maria Giusto Maria Madamigella Maria
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