I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Sono le sette di sera. Le rauche vibrazioni d'un vecchio pendolo si pèrdono nella nuda vastità d' una sala, posta nel lato del parallelogrammo , che fronteggia la silenziosa via della Spiga.
Una lucerna d'ottone, di costruzione antica e bizzarra, descrive un cerchio luminoso intorno a un massiccio scrittoio di quercia , eoi quattro piedi ritorti, scolpiti a fiori e fogliami. L'estremità inferiore della sala è scarsamente illuminata dalla fiamma vacillante e fumosa di due tizzoni, che schioppettano nel camminetto. I quattro muri sono tappezzati d'uno sdruscito arazzo a rabeschi; il rosso cupo di quella stoffa aumenta 1' oscurità e la tetraggine, poiché la fiamma del focolare, rischiarandola a guizzi rapidi e serpeggianti, le dà sinistri riflessi, come di sangue raggrumato sulle pareti.
I mobili antichi, scassinati, polverosi, come se quella sala sia rimasta da lunga pezza disabitata, dopo 1' ultima dipartita di quelli, che, tre o quattro secoli prima, hanno' gittato la pietra fondamentale di quel palazzo.
E vi regna il più profondo silenzio, interrotto soltanto dalle monotone e regolari oscillazioni del pendolo.
Un uomo da' lineamenti affilati, carnagione gialliccia, capelli neri, lucidi, distesi; occhi grigi, piccoli, penetrantissimi, siede allo scrittoio , e scevera da un mucchio di carte alcune polizze che va tratto tratto annotando in un libro mastro, che tiene aperto davanti. ¦.
Sembra che quel lavoro dell'annotare gli riesca increscioso, e che l'animo suo sia distratto da altri pensieri, perocché, a ora a ora, si volta dalla parte del camminetto, e vi lancia uno sguardo lungo, ansioso, melanconico, come di chi dubita e spera allo stesso punto.
Quest' uomo i nostri lettori lo conoscono già di nome, grazie al fosco bozzetto che ne fece Santocchio nel capitolo _ antecedente: Di nome e di persona, avremmo dovuto dire, poiché, non di rado, basta un sol tratto caratteristico per rivelarci una compiuta individualità.
Analizzate la condotta d'un uomo, studiate profondamente i tratti caratteristici che compongono la sua morale fisionomia, poi prendete la matita o la penna,'e disegnatene il profilo dietro l'ingegnoso sistema di Gali o di Lavater; difficilmente v'ingannerete sullesue fattezze. L'uomo fisico s'informa dall'uomo morale; una tendenza,
» ibuona o cattiva che la sia, fa spiccare un bernoccolo e dà maggiore,-c* minor rilievo ad una protuberanza; Cuvier studia su' frammenti d'un osso, e ricostruisce per intero ir carcame d'un animale la cui specie più non esiste; noi sorvanziamo di lunga mano il celebre.naturalista:
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (29/568)
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Spiga Santocchio Gali Lavater Cuvier
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