I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      mente. L" uscio allora s'apriva come da se, ed egli vedeva un salotto, fiocamente illuminato dalla luce annacquata d'una lampada di cristallo. < ' i .r * . ' ,
      Gruppi d' uomini, d' ogni etą e condizione, erano disposti qua e lą pel salotto; alcuni^ sdraiati su' divani, e stringendo fra le»labbra illividite e convulse un mozzicone di.cigaro spento, sollevavano a-stento le palpebre gravi di stanchezza e di sonno; altri accalcavansi > attorno al tappeto verde d'un tavolino da giuoco.... e chiirizzavąsi sulla punta de' piedi.... e chi appuntava le gomita alle reni del suo vicino per aprirsi un adito a' giuocatori.... i quali,, pallidi, scarmigliati, colle vesti scomposte, ora fissavan 1' occhio immobile e vitreo sovra una carta, ora l'addentavano con un ruggito di rabbia, ora la chiu-deano nel pugno colla tenacitą dell'avaro, che vuol contendere al ladro l'ultima moneta d'oro, sfuggitagli nell'aviditą del predare.
      E vi era silenzio profondo, non interrotto che dal soffocato alitare de' circostanti.... Quindi un urlo di gioia frenetica e un cupo gemito di profonda disperazione, e un batter di palme., e un assordante vociare, e un imprecare a Dio e alla sua provvidenza.... E di mezzo aquel pandemonio, un omaccione alto e rubizzo che, sfogliazzando un
      «
      mazzo di carte, strillava con voce fina e metallica: — «Cento penino, signori!... Ecco la vera pietra filosofale. »
      — Ecco la vita! dicevagli sommessamente l'amico, e, schiusagli una via tra la folla, lo spingeva rincontro a uno di' que' tavolieri.
      Allora si faceva un' altra volta silenzio, e seguiva un confuso mescer di carte, e un tintinnir di monete, ammonticchiate a destra a manca de' giuocatori.
      Egli giuocava, e 1' occhio gli scintillava per la bramosia del guadagno: egli giuocava.... giuocava somme favolose, e perdeva sempre!
      E quando, sgomentilo da' primi rovesci, volle giltar le carte e ritrarsi da quella voragine, che l'attirava a sč colla vertigine di chi sta sulla vetta e guarda l'abisso, e' si senti come inchiodato a quel tavoliere, e parevagli che il cupo verde di quel tappeto sparisse sotto l'oro sparpagliatovi da' giuocatori.
      E giuocava ancora!... e perdeva sempre!
      E l'uomo corpulento strillava:
      — Cento per uno, signori!... Ecco la vera pietra filosofale !
      Quand' a un tratto, la scena cambiavasi, e in fondo a una salasquallida e fredda d' un' antica casa in rovina, egli vedeva una donna
      Misi. Voi I. 3


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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