I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      lettere egli non si degnava nemanco di leggerle, e, suggellate com'erano, se ne valeva ad accender la pipa, o gittavale con disprezzo nel cam-minetto. . * 1
      «Però, a certe epoche determinate, di tre mesi in tre mesi, egli poneva da parte un centinaio di lire, e, aspettato che il giorno si rabbuiasse, saliva sola una vettura di piazza,, colla gelosa circospezione d'un amante che vuol tener segreti l'ora ed il luogo d' un notturno convegno. •
      ce Lo stesso giorno* alla stes^ora, una donna su'cinquant'anni, secca,. laida, cenciosa, spolverava i pochi mobili tarlati del suo canile, e,, postasi la cuffia più bella e il grembiule più netto, correva a spalancar l'uscio per ricevere la sua visita del trimestre, com' essa diceva, accogliendo il nuovo venuto con una sfuriata di profondissime riverenze. 1 —#
      «L'uomo era il banchiere, e* la vecchia, presso cui si recava, chiamavasi Orsola Malapaga..,. la donila del numero 857. « Com'ella vede, il banchiere tìoil l'aveva dimenticata. Il conte, che, durante il racconto, pendeva attento dalle labbra del segretario, mise un lungo sospiro, come se avesse partecipato vivamente alle dolorose peripezie dì quel dramma, che poteva avere funestissimi risultati.
      Il signor Gabriele, che non avea perduto una sola delle emozioni, che si erano successivamente manifestate ne'lineamenti della sua vittima, e sapeva qual ostinata battaglia si combattesse in quell'anima, che, da un mese, aveva saputo resistere alle sue sataniche insinuazioni, volle saltar di botto alla morale della sua favola, concludendo:
      — Ora io chiederò ai signor conte se un povero diavolo, posto nella dura alternativa di farsi saltar le cervella, 0 di subire pazientemente le conseguenze d'un processo infamante, poteva condursi diversamente dal signor Rainoldi? Si trattava di scegliere fra il suicidio, l'ignominia e la rappresaglia..., ed egli noft titubò nella scelta, e ap-pigliossi a quest' ultima, senza discutere sufla maggiore 0 minore onestà de'mezzi, di cui si sarebbe valso per ricostruire la sua fortuna. Non si può negare che, scegliendo la rappresaglia, era mestieri far ricorso alla frode, e transigere colla lealtà e la coscienza.... Ma si poteva 0 si doveva esser leali, onesti e coscienziosi con giuocatori di mestiere, della risma di quelli che bazzicavano in casa della baronessa? e chi potrà accusare il banchiere se, per cansare i tranelli che gli erano tesi, dovette appigliarsi ad un mezzo illecito, ma l'unico che valesse


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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Orsola Malapaga Gabriele Rainoldi