I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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a salvarlo, in tale frangente, da un inevitabile disonore?... Signor conte, se mi si costringe a battermi ad armi ineguali, e lo svantaggio gli 'è tutto dal lato mio, nessuno può tornii di compensar coli' astuzia I realivantaggi, procacciati al mio avversario dall'ineguaglianza delle armi ; se io scopro P uomo che mi deruba, io posso saltargli addosso..,, farlo anche arrestare, se importa.... ma se quest'uomo ha tempo bastante per riaversi dallo sbalordimento della sorprésa, e mi si scàglia contro per assassinarmi.... violenza per violenza, signor conte! se mi trovo fra mano una pistola, io P appunto contro lui, che mi viene incontro inenne ma minaccioso, e gFimpongo d'arrestarsi.... e se non s'arresta, lo uccido. Leale coi leali, chiuso ed astuto con chi si varrebbe della
mia schiettezza per precipitarmi;... le son due massime che compen-
• » ? i ^diano la mia morale. Così fece il banchiere.... così dovrebbero far tutti
« ^quelli, cui incolse la mala ventura di cader nella ragna d'una schiuma ' di truffatori.
Gabriele pose fine alla sua tirata, lasciando trapelare un sorriso
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tra il soddisfatto e il convinto dell'evidenza delle sue ragioni. Poi ri-
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pigliò la penna, volse una melanconica occhiata al registro , e, qu/isif è
volesse far seguire un' applicazione immediata al racconto, affrettossi a
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soggiungere :
Ma le chiacchiere son belle e buone.... noi sciupiamo il tempo a confutarci l'un V altro con nessun costrutto.... e intanto come si farà ' domani a pagare le cambiali della marchesa ?
Giacomo aspetta il signor conte nel gabinetto della signora. Queste parole, dette a voce alta, sebben tremula e stanca, da un
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vecchio servitore in livrea, comparso improvvisamente sul limitare dell' uscio, che aprivasi nell' opposta estremità della sala, ebbero potenza di scemare in gran parte l'immènso cumulo d'angoscie che rac-
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chiudevasi nell' ultima interrogazione del segretario.
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Il conte saltò in piedi con un'esclamazione di gioia.
Giacomo qui!... Digli'che vengo, Giuseppe....
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Il servitore fe' un inchino ed uscì.
Lo vedete, Gabriele?.... Voi diffidavate a torto di Giacomo...; Così Dio faccia che io non sia mai costretto a ricorrere a' mezzi che mi avete proposto.
E levato al cielo lo sguardo, in cui leggevasi la credenza in Dio e
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la fiducia nella sua provvidenza, raggiunse prestamente il servo che
* iP avca preceduto.
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Povero pazzo ! mormorò, il segretario. Poi prese un fogliettinoi
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (57/568)
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Fimpongo Giuseppe Gabriele Giacomo Così Dio Dio
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