I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Perchè le-cadde dalle mani il trapunto, e chi sono quelli ch'ellaguarda così? . 4 • -
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. v Sono i suoi figli. - , eBiondi, rosei, paffuti come due puttini dell'Albano, essi se ne stanno accoccolati a' piedi della madre loro ; e si tengono stretta*-mente abbracciati Pun l'altro, con tale un'espressione d'affetto negli . occhi, clic molti possono immaginare, pochissimi riprodurre.
Paolo è il maggiore; ha dieci anni, gli occhi d'un turchino cupo, capelli biondi tendenti al castagno, folti sopraccigli, fronte alta e spianata, e un non so che di posato sul volto,'che annunzia il precoce sviluppo della sua intelligenza.. Avvi nel suo volto qualcosa che ritrae dell' indole passionata della madre, e delle maschie fattezze del padre suo. - * • . * % . ^
.v * Yittorina, più giovane del fratello d'un anno, ha gli occhi grandi, intelligenti, affettuosi, d'un bellissimo azzurro come quelli della contessa; i capelli folti, ricciuti, d' un biondo chiaro con lucidi riflessi dorati: nulla di più morbido della sua pelle; nulla di più fresco delle rose delle sue guance.
< Paolo e Yittorina, come dicemmo, si teneano strettamente abbracciati, e la tinta castagna de'capelli del primo 3 su cui cadevanoi raggi obbliqui della lampada di cristallo, sovrapponevasi al biondo
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pallido de' folti ricci della fanciulla con mirabile fusione di colori e di luce. Gli era come se l'angiolo custode, che sopravveglia all'infanzia, si stesse librato sul capo de' due fanciulli, e li avvolgesse nel celeste riflesso delle sue ali: » A • . . .
Clementina li guardava sorridendo, tutt1 assorta in una specie d' estasi deliziosa : nè i suoi occhi erano i soli che si posassero con affetto su quelle due creature. ' ' .. • . .
r .Un uomo su'quarant'anni, piccolo, smilzo, dalla faccia secca e rugosa, stavasene seduto dal lato opposto, a quattro passi dal focolare. Le grinze che gli solcavano il volto, partivano da punti opposti, si diramavano, s'incrociavano bizzarramente, dando una singolare espressione a quella fisonomia aperta di campagnuolo.
Gli è per ciò che que' del paese lo chiamavano l'Aggrinzato. Del resto, buon servitore, leale, fidato e instancabile lavoratore. L'affetto ch'egli nutriva pe'suoi padroni gli si poteva leggere nello sguardo, eh' egli fissava immobile su' due fanciulli, con espressione tenera e rispettosa.'
Ma, a un tratto, l'estatica contemplazione del contadino, venne
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (64/568)
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Albano Pun Yittorina Yittorina Aggrinzato
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