I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      jCAPITOLO VII.
      LE OSTILITÀ ÌXCOHIXCIAXO.
      Il conte entrò nella sala,
      — Giuseppe, stasera non ricevo più Alcuno: sono le sette, puoi ritirarti.
      — Pure, volle obbiettare il domestico, dato il caso che vossignoria avesse bisogno di me....
      — Non importa; qualora occorra, chiamerò l'Andrea.... Non vo' che t'affatichi di troppo.... Buona notte.
      Il servitore s'inchinò borbottando, come un vecchio molosso che si manda alla cuccia, quando vorrebbe starsene al fianco del suo padrone.
      Uscito Giuseppe, il conte si mosse sorridendo verso il forese, che, ritto in piedi, a capo chino, e il grosso feltro tra mano, aspettava, quasi senza trar fiato, che il nuovo venuto gì' indirizzasse la parola.
      — Sei propro tu, Giacomo !
      — Il signor conte non m'aspettava?
      — Veramente.... a quest'ora!... tu che sei sempre mattiniero nelle tue visite!... Una delle due: o che ti si è rotta la carriuola^ o che Graziosa la ti si è azzoppata a metà strada....
      — Graziosa ! sclamò trasalendo l'Aggrinzato, come se gli si ponesse un dito su-una piaga non ancora cicatrizzata. No, signo conte: stamattina sono andato a Lodi, e v'ho aspettato l'omnibus del dopo-


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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