I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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tf — Schiuma di tristi, se così volete.... e come costoro, rap-piccò il Tonfo.... e vi dico che, da domani, non facciate più conto su noi.... e voi sfcitèvi col) conte, che noi ci siam trovati padrone....
e padrone che paga....
a — E voi fategli gli evviva finché non schiatta, disse Menico..
« —• Se pur non lo mettono sotto chiavistello finché ci campa, aggiunse i Tonio.
« — Vino ! vino ! evviva Ih marchesa ! urlarono in coro que* quattro.
« —• E crepi il conte, gridarono gli altri.
« Non ci veggo più, stringo i pugni e mi lancio addosso a quellamarmaglia. » # " j r
« Essi si alzano, mandano a gambe per aria la tavola, e mi saltano al collo come mastini.
« To'!... para!... piglia! gli scappellotti venivan giù fitti come la gragnuola. • Panche1,*" sedie, boccali,... Jutto quanta* potea capitarmi sotto mano, io lo buttava in viso a que' rinnegati : ne ho buscati, e ne ho dati, e nessuno faceva il conto o ci metteva la tara.
« Fortuna che l'oste, e due o tre del paese avean presola difendere le mie ragioni!... Le so dire che non facevan da celia, e giù pugni e legnate, finché non li ebber messi fuor della porta.... e Bastiano con essi, che ci stava bene fra que' scampaforche.
« Finito il battibuglio, non mi parendo d'essermi sfogato abbastanza, mi posi a piangere come un bambino.,., e 11011 per me, signor conte, ma per le indegne falsità, dette a voce alta e in pubblico sulconto suo. E qui l'oste a racconsolarmi, a tastarmi la persona per
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iscoprire le ammaccature. Que'del paese, che mi aveano.dato man forte, vollero accompagnarmi fin sull'uscio di casa, caso mai si fos^ sero rimpiattati per accoccarmela quand' era solo.
« Lungo il cammino ^ non e' imbattemmo in anima nata. Io li ringrazio, e do loro la buona notte; poi sprango l'uscio, e mi butto sul letto beli'e vestito com'era, aspettando l'alba per assettar la car-riuola e venirmene difilato a Milano.
« Stetti così, senza poter pigliar sonno, fino a notte inoltrata quando a un tratto sento un gran colpo, come una sassata, che manda in frantumi i vetri della mia finestra.
«— Ci siamo! dissi.fra me, e saltato dal letto, do di mano a un randello, e vo' giù nel cortile.
« Lupo.,,, il mio yecchio Lupo, abbaiava a squarciagola, e davai
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (75/568)
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Tonfo Menico Tonio Panche Bastiano Milano Lupo
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