I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      contenermi dinanzi a lei, e le feci piangere lacrime disperale , rammentandole giorno per giorno, ora per per ora3 minuto ])er minuto^ il suo fallo, il suo disonore.... la sua vergogna!
      « Oh! se tu Vavessi veduta, quand'io rientrava in casa la sera, venirmi incontro pallida, sofferente.... e pur rassegnata.... fissar gli occhi ansiosi ne' miei, e cercarvi tremando il pensiero che mi agi-
      atara; poi sorridere melanconicamente, se io le parlavo, o impallidire e piangere, se,ne-evitavo gli sguardi, respingendola brutalmente. « Una sera — non dimenticherò mai quella sera! — io tornavo
      da una lunga gita colla ciera più stravolta del solito. Mi erano stati
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      dati alcuni falsi indizii sulla nuova abitazione della Raimondi. EroV" / •
      stanco : avevo girato mezzo il quartiere, picchiato a venti usci — e sempre inutilmente. Riescite a nulla le mie indagini, mi sdraiai presso a una tavola della Lupa, e chiesi all'oste un boccale. Poco dopo entroil Guercio con altri quattro di que' bravacci della Compagnia dei
      « .
      Lampione.... tu li conosci. Fatte portar, le carte, giocammo e bevemmo fino a notte inoltrata. Quando rientrai in casa, suonavano le
      , rJdue a Sant' Eustorgio. Contro il consueto, trovai la porta di strada sprangata. INe scrollo i battenti.... eh! ci aveano attraversato mezzo braccio di catenaccio. Che fare?... svegliare i vicini o passar la nottata sul lastrico della via.... 31' attenni al primo partito, e cominciai
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      * #
      a tainbussare co' pugni, co' piedi.... e per fino colla pipa che si frantumò al primo colpo.... Ero ubbriaco!
      « A un tratto mi venne un' idea.... una di quelle idee che vengono, quando si è dimenticato il cervello infondo all'ultimo boccale e si è perduta la tramontana. Pensai che la Paolina, credendo che io non tornassi^ avesse sprangato l'uscio per tenersi in camera il ganzo.
      Puoi immaginarti il rovello che ne sentivo. *
      i
      «— Paolina!... Paolina! gridai, figlia d'una negra!... vuoi tu aprire sì o no, che Dio ti dia il malanno !... 1 •
      « Ma nessuno si mosse. m
      « Svampato quel primo fuoco, mi sdraiai sulla soglia 3 fermo di non muovermi di colà, se prima non mi veniva aperto. • .
      « Non ero là due minuti, allorché sento un fruscio       « 31 i trassi rasente al muro, e aspettai.... con qual ansia, non te lo dirò...


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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