I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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CAPITOLO XII.
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MADRE E FIGLIA.
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Francesco stette immobile davanti al letto, posando lo stuarda sull'ammalata con espressione d'ineffabile tenerezza. Poi chinossi alquanto, sul capezzale, e sfiorò colle labbra la bianca fronte della dormiente. La quale rispose a quel fraterno saluto con un lieve fremito, che sfuggì all'occhio acuto del Legnaiuolo.
In questa, si fece udire sul limitare il passo pesante di Go-lasecca.
Francesco asciugossi prestamente due lacrime, e fé'cenno all'amico d'avvicinarsi senza far rumore, se lo poteva. Il muratore le-vossi le grosse scarpe ed entrò. Ma, mentre avviavasi tenendo il fiato, col naso in su, e movendo le braccia a guisa di remi, non potè vedere un caldanino ch'era per terra, v'urtò col piede e lo rovesciò. E l'urto sarebbe stato seguito da uno stramazzone, se Gervaso non fosse stato pronto ad aprire il largo compasso delle sue gambe, pronunziando un perdio! il quale, benché detto a voce sommessa, era tre note più in su del diapason, adottato comunemente nella camera d'un infermo.
Francesco si volse vivamente verso Paolina.... Paolina dormiva sempre.
— Guarda, disse poi all'amico ch'era venuto a porgi isi dappresso, guarda in che stato me l'ha ridotta quel cane!...
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (144/568)
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Legnaiuolo Go-lasecca Gervaso Paolina Paolina
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