I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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prima volse attonita gli occhi sull'ammalata* ma veduto che questa protendeva le braccia verso lei* chiamandola a sè con.nomi; che soltanto una madre sa pronunziare* mise uno strillo acutissimo (Ji spavento * e aggrappossi piangendo alla veste dell' altra donna. La qual donna chiamavasi Orsola Malapaga. ;
— Zitta * Geltrude! disse la vecchia alla bimba; perchè fai queste smorfie?... non conosci più la Paolina?... Animo* vicn su dalle un bacio.... •
E tolta in braccio la piccina* che seguitava a piangere e a singhiozzare* ne appressò il volto spaurito e lagrimoso a quello dell'ammalata.
Paolina se la tenne stretta al seno* per alcuni secondi* con inef-fabile rapimento.
La piccina piangeva sempre.
A un tratto il volto della povera madre1 si rabbuiò* come se un pensiero doloroso le avesse attraversata la mente; prese il capo della fanciulla fra le sue mani* e concentrando quel po'di vita che le rimaneva in un lungo sguardo di tenerezza materna:
— Ma guardami!... non mi riconosci?... io sono tua madre* le disse.,
— La mia mamma non siete voi.... la mia mamma è morta!...
jstrillò la bimba* spingendo le manine fra lei e l'ammalata.
Paolina mise un profondo gemito, e ricadde affranta sul capezzale. Ciò non pertanto , la risposta non poteva essere più sensata e spontanea* specialmente se si riflette che veniva data da una bimbetta di poco men di quattr'anni* alla quale* per misura di sicurezza, si era celato il nome e la persona della madre vera, additandogliene una supposta nella signora Raimondi, che mossa a pietà dalle lacrime dia
Paolina* assentiva a tenerla con sè* mediante* un tenue compenso* pa-
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gatole mensilmente dall'operaia.
D'altra parte* che queste misure di sicurezza fossero necessarie* Io vedemmo nel tracciare fuggevolmente gli avvenimenti che precorsero la nostra storia.
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Compiti i quattro anni di prigionia* Francesco sarebbe corso subitoa casa sua a riabbracciar la sorella* col proposito di farle dimenticare un
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passato che avea lasciato memorie incancellabili nel cuor suo. Poteva una donna* debole comf.Paolina* farsegli incontro quasi senza tremare* e confessargli, non la sua colpa, ma la perfidia di chi ve l'avea trascinata inconsapevole e reluttante? Quali risultati avrebbe avuto una confes-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (151/568)
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Orsola Malapaga Geltrude Paolina Raimondi Francesco Paolina
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