I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— Fo il saluto coin....
— Zitto! lo interruppe costui, turandogli la bocca con una palmata, ́\on ti ho detto che devi far le viste di non conoscermi?,.. Ànimo ! non startene coś stecchito.... se ti fai pigliare per quel che sei, stiamo freschi. Vieni con noi.
— Dove, coni....
— E dalli co5 titoli !,.. Vieni dentro con noi,,,. Giacomo farà la posta di fuori.... Tu ponili presso l'uscio.... accendi la pipa, e fa quattro ciarle al banco colla padrona.... Su, spicciamoci ; attenti e giudizio !
uDetto cị, si pose a capo degli altri due, e schiuse l'imposta del-F osteria.
Ài primo presentarsi degli sconosciuti la gialla pupilla del Patita si dilaṭ in modo strano; un tremito convulsivo s'impadroń di tutte le sue membra, I due sopraggiunti notarono questo suo turbamento,
e ricambiatisi uno sguardo d' intelligenza, sedettero riinpetto alla ta~
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vola che occupava la Compagnia.
j\el frattempo, a quella tavola, F assordante frastuono era venuto di mano in mano crescendo. Parlavano tutti a una volta ; si alzavano ringhiando come mastini, levavansi i pugni sul viso, poi ricadevano sulle panche, rompendo in fragorosi scoppii di risa, frammisti al tintinnio de' bicchieri e alle imprecazioni di nuovi contendenti, che ap-piccavan zuffa da un altro canto, e facean sembiante di divorarsi. Ma la pace seguiva subito, e un nuovo boccale la suggellava.
Mangiamicche, con quelF accortezza eh' era in lui naturale, vide il pericolo della situazione, qualora il vino, com' era a supporsi avesse finito di dar volta ai cervelli. Il suo ascendente veniva grado a grado scemando, a misura che le teste esaltavansi. Si parlava di prove di coraggio date, d'imprese rischiose condotte a termine felicemente; e ciascuno volea porsi innanzi al compagno, e citava fatti che puzzavan troppo di codice penale e d'ergastolo per esser vociati impunemente in un' osteria. Occorreva quindi un ripiego, una diversione a tempo, che1 desse un altro indirizzo a'discorsi.
E subito vi si accinse.
— Silenzio! griḍ il capitano.
Ma dovette ripetere per tre volte, e senza alcun costrutto, la intimazione. In quel punto, il Guercio e Pannocchia per uno scherzo, per un equivoco, per un nonnulla eran venuti alle prese ; la sola larghezza della tavola li separava; i compagni, levatisi in piedi, facevan
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (185/568)
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Patita Compagnia Guercio Pannocchia Giacomo
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