I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Però, allo scopo di secondare le brame di chi, avvezzo alle nervose eccitazioni di misteriose leggende, cerca avidamente sa queste povere pagine P urto di due principii, il conflitto di forze opposte e terribili, ci verrebbe il destro d' intingere il pennello ne' colori più cupi della nostra tavolozza, addensando le ombre nel quadro, infoscandone gli sbattimenti, col farvi campeggiare esclusivamente volti biechi e sinistri, in tutta l'esaltazione che precede lo schianto procel-loso delle passioni popolari.
Avremmo lotta, contrasto, dramma? fE probabile.
Verità morale, fedeltà storica, colorito locale?
No, certamente.
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Per ciò ripetiamo che que' del Lampione smisero a un tratto il piglio minaccioso, accontentandosi d'assistere come semplici spettatori allo scioglimento di questo dramma.
E lo scioglimento fu rapido, inaspettato, terribile, tale insomma da lasciare una profonda impressione sull'animo di que' ribaldi.
— Àncora una formalità, signor commissario, ripigliò Mangiamicche.
Poi vòltosi al Patito:
— Confessa d'aver ammazzato Rampicone, gli disse.
Ma l'assassino, invece di rispondere, fè un ultimo sforzo perliberarsi dalle sue mani.
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La lotta fu breve: il Patito digrignava i denti, sbuflava, bestemmiava, ruggiva sotto le strette vigorose del capitano e del Guercio, le cui braccia gli si avvinghiavano al collo e alla vita colla tenacità di quattro morse d'acciajo.
In men che non si richiede a descriverlo, la casacca fu strappata di dosso al Patito, e la fiamma rossastra della lucerna gittò il suo cupo riflesso sulla camicia insanguinata dell' assassino.
— Assassino ! sclamarono inorriditi gli astanti.
— Assassino sì, ripetè Mangiamicche; assassino e vigliacco, poiché quest' uomo, che ora si dibatte sotto le mie mani, non avrebbe avuto il coraggio di piantarsi, a tu per tu, in faccia al povero Rampicone e di dirgli: —Tu hai danaro; io non ne ho; dammi la metà di ciò che possiedi, o prendi un' arma e difenditi. — Così avrebbe fatto un ladro.... un ladro coraggioso.... un ladro galantuomo, poiché si può esser ladri, ed essere galantuomini.... Qui sta la morale. Noi non siamo ladri....
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (201/568)
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