I misteri di Milano di Alessandro Sauli
—( 174 )—
miseria di chi manca del necessario, non ci lasciassero il cuor freddo, inerte, impassibile, senza un battito, senza un pensiero, senza un' aspirazione.
Immaginatevi una soffitta buia , angusta, malsana , dove penetri l'aria rigida della sera-da sconnesse impannate, dove filtri la fredda pioggia invernale traverso agli screpoli del tetto e delle muraglie, dove il sole non gitti che un raggio furtivo, pallido, schernitore che ne addoppi la squallidezza col rischiararla.— immaginate quanto la miseria ha di più doloroso , quanto la vita ha di più sconfortante , ma popolate quella tetra solitudine da tre esseri che vivano Pun per l'altro, un artista colle sue visioni di gloria, una sposa coli5amore, colla dolcezza, colla santa abnegazione di madre, e una mesta figura, un. volto pensoso di giovinetta che sente per la prima volta gli arcani fremiti della vita che si risveglia; fateli poveri, ma rassegnati; scherniti dagli uomini, maltrattati dalla sorte, ina buoni, teneri e virtuosi.
Quindi, per completare la fisionomia morale di codesti esseri creati dalla vostra immaginazione, supponete che quest' artista abbia diviso con un amico bisognoso lo scarso guadagno del suo lavoro d'un giorno, d'un mese, d'un anno; che questa madre abbia dimezzato il tozzo, unico sostentamento della sua creatura, per darlo ai piccini d'un' altra madre che strillavano per fame siili' uscio della sua soflitta; che questa giovinetta, tuttora inconscia de'misteri dell'esistenza, siasi, dolcemente chinata sull'origliere d'una donna colpevole e abbia lenito dolori che non comprendeva, facendo rivivere la speranza e la fede in cuori resi aridi e freddi dallo scetticismo e dal disprezzo del mondo.
Immaginatevi, per un istante, in mezzo a costoro: stringete la mano all'artista, sorridete alla madre, ricambiate uno sguardo timido e puro colla giovinetta — uno di quegli sguardi che rivelano un mondo sconosciuto d'affetti santi e profondi —• e diteci se in quest' istante non dimenticate 1' angustia della soffitta , lo squallore delle pareti, l'aria frizzante della sera che penetra dalle impannate, e la pioggia che filtra dagli screpoli del tetto e delle muraglie ?
Tant'6 vero che l'uomo ha in se la coscienza dell'infinito, dit
quel principio immortale che si agita nel cuor suo, ogni qual volta sprigionandosi dagli angusti confini della materia, tenta voli sublimi attraverso il tempo e lo spazio, attinge vette ardue, vergini, inesplorate, dove svanisce la rimembranza di ciò che cammina, striscia, serpe o vegeta sulla terra.
| |
I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
|
Pagina (206/568)
|
Pun
|