I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Ortensia non potò proseguire : (Ine lacrime brillarono come due perle traverso alle lunghe ciglia vellutate del suo occhio andaluso. •
L'amico di Roberto; accortosi della profonda commozione della marchesa. le tese la mano, e soggiunse :
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— Grazie, o signora!... queste lacrime mi fanno dimenticare il sorriso d' orgoglio , con cui, poco fa, avete accolto Pannunzio della sciagura toccata all'amico mio.... Io non ho inai dubitato della bontà
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del cuor vostro.... Fate dunque preparare una camera per Roberto..,, Ora sono certo ch'egli troverà in voi, più che una sorella, una madre.
Pochi minuti dopo, il giovine Fabiani giaceva in un Ietto, fatto
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trasportare appositamente nel gabinetto più appartato di quel palazzo, dove non penetrasse il frastuono delle voci e delle c^rozze, che, tratto tratto, percorrevano la contrada. Ortensia non era più riconoscibile : ehinata affettuosamente sull'origliere del ferito, i suoi grandi occhi
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neri fissavansi con penosa ansietà sugi' impassibili lineamenti del medico , come temente v annunzio ìY una grande disgrazia. Il medico non le badava: la sua mano posavasi lievemente sul cuore del ferito^ aspettandone le pulsazioni ; poi guardava I' orinolo , corrugava ki
/ » efronte, e ricominciava le sue osservazioni.
Gli era uno di que' momenti solenni, in cui, non che muover labbro, non si ha nemmanco il coraggio di respirare.
Àncora una prova ! borbottò il medico sommessamente, e accennò cogli occhi che gli si recasse una boccettina di cristallo, ch'era sul tavolino.
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Poi, scostati i labbri del ferito, e introdottavi la boccuccia della fiala, cercò di farvi penetrare alcune gocce del liquido contenuto.
L' effetto fu pronto e maraviglioso. L' occhio velato del Fabiani si rianimò, e un color dì rosa sfumato successe al pallido e internato delle sue guance.
Mia madre!
Fu la prima parola che pronunziò. Indi volse gli occhi at&orno.^j
ma lentamente e con espressione di sgomento , come se temesse chelo sguardo pieno di lacrime di sua madre s'incontrasse nel suo , e
gli rimproverasse tacitamente questo nuovo dolore, aggiunto a' Unti
della sconsolata sua vita. 31 a un' occhiata espressiva dell' amico lorassicurò: egli comprese tutto, e vòltosi alla marchesa: — Grazie!
sclamò; poi richiuse gli occhi, affranto da quello sforzo.
Possiamo sperare, dottore? osò chiedere la marchesa.
Madama, rispose il medico gravemente,*la reazione sarà vio-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (223/568)
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Ine Roberto Pannunzio Roberto Fabiani Ietto Fabiani Unti Ortensia
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