I misteri di Milano di Alessandro Sauli
—( m )—
gli altri, 11011 costituiscono il fondo del suo carattere, — Sottrarre, e perchè ? — Perèhc una donna ricca, bella, giovine come la marchesa, lasciata in piena balìa di se stessa, soddisfatti i capricci, csau-
«
rite le scarse ed infeconde gioie che danno la nascita e le fortune ,
-W,
prova una mortale stanchezza, cui succede un letargo, uir indifferenza per tutto ciò che prima prediligeva, la quale, fiaccando le facoltà attive dell'anima sua, le comunica l'impotenza di tutto.... perfino del desiderio. — Fatto ciò , coglietela all' impensata, in uno di quo* momenti di prostrazione, inasprite il suo orgoglio, rieccitate la sua vanità. — Ma come ? — Moltiplicando queste due qualità pel disprezzo: — avrete un prodotto netto nettissimo di dispetto, di puntiglio a di picca.
Eccovi l'aritmetica — questa nuova regina del mondo — applicata al successivo svolgersi delle passioni.
E l'amore? — L'amore verrà dappoi. Ortensia è buona, sommessa, affettuosa, ma Ortensia non ama ancora come ella sola è capace d'amare; è l'orgoglio ferito, è la vanità offesa che produsse in lei l'inesplicabile cambiamento. Per isforzi che faccia, «Ila non potrà mai dimenticare le parole ichc il conte proferì a voce alta, presenti i padrini, di contro a^un rivale che tutti e due disprezzavano, nel momento supremo in cui il sangue versato dovea suggellarc quella confessione o inutile o inopportuna.
Io non ho amalo, non aniOj come non amerò mai la marchesa! — Queste parole erano poco lusinghiere per I' amor proprio di Ortensia, ne conveniamo. Bisognava quindi dar loro una solenne mentita; e fu a ciò che si accinse con quella tenacità di propositi , che fa temuta una donna, allorché la si colpisce nella parte più viva della sua vanità.
La guarigione del conte progrediva assai lentamente, ma in meglio, avuto riguardo all'importanza degli organi offesi, e alla profondità della ferita. Egli svenne tre volte sotto la dolorosa incisione del ferro chirurgico, allorché gli si estrasse la palla dal fianco sinistro; e bastava ch'essa s'addentrasse d'una linea soltanto, perché nC seguisse incontanente la lesione degli organi più vitali — quelli' della respirazione. Ciò non pertanto, trascorso il primo mese, appena egli trovossi in istato di poter esercitare, senza pericolo, le sue facoltà fisiche e intellettuali, Ortensia prese un foglio di carta, lo sovrappose a una tavoletta clic tenne colla destra lievemente inclinata sulle ginocchia dell'ammalato, e pòrtagli colla sinistra una penna, si fece addirgli con ischerzoso sussiego:
| |
I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
|
Pagina (228/568)
|
Ortensia Ortensia Ortensia Ortensia Ila
|