I misteri di Milano di Alessandro Sauli
CAPITOLO XX.
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La sera del 20 maggio — cirea un mese dopo l'ultima scena che abbiamo descritto — parecchi intimi e vecchi amici di casa Fabiani trovavansi riuniti nella saletta, attigua alla camera da letto della contessa.
Ài punto, in cui siamo pervenuti col nostro racconto, la malat-
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tia della vecchia signora avea fatto rapidi e spaventosi progressi. La mattina di quel giorno, il medico ordinario della contessa avea convocati a consulto gli uomini più distinti che illustravano l'arte salutare a que'tempi. 1 gravi discepoli d'Ippocrate, dopo molto discutere , erano stati unanimi nel dichiarare l'impotenza dell'arte loro. Partiti i medici, entrò il confessore.
Il confessore della contessa, un venerabile vecchio di sessan-t'anni, era venuto la mattina, e avea promesso di ritornarvi la sera. Nè, benché vecchio e cagionevole di salute, si era fatto lungamente aspettare. Alle sette entrava nella camera dell'inferma: suonavano le nove quando ne usciva.
Le persone, riunite nella saletta, gli si fecero incontro colla dolorosa espressione di chi teme accertarsi d' una disgrazia che purprevede.
— Muore rassegnata, disse il buon vecchio, rispondendo a quella tacita interrogazione.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (247/568)
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Fabiani Ippocrate
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