I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— No , non vi sono ostacoli.... non vi saranno ritardi....
— Essa lo ama, notò il dottore, ripetendo le parole della contessa.
11 cavaliere si fe' pensieroso, poi disse:
— tiene: supposto il ritardo.... dopo domani?
— Speriamolo.
— Grazie, dottore : essa non morrà prima di riabbracciare suo ligi io.
Uscito di là, il cavaliere, tutto polveroso e messo da viaggio come si trovava, corse, senza por tempo in mezzo, all'ufficio delle vetture.
— La diligenza per Como è partita che gli è un quarto d* ora, rispose l'impiegato; se il signore vuole inscriversi per la prima corsa di domattina ?...
— IVo, non posso aspettare.... bisogna che parta stasera... Fate approntare un calesse, una timonella.... una vettura qualunque.... basta che si parta subito.... E soprattutto, cavalli freschi ad ogni stazione.
Circa venti minuti dopo, la carrozza era pronta, e attraversava con una lentezza da carro funebre il primo cortile dell'ufficio postale. II postiglione si stirava le braccia, frammettendo a'fragorosi sbadigli qualcuna di quelle energiche imprecazioni, che bisogna cercare nel vocabolario de' vetturini.
Il cavaliere comprese a prima giunta il motivo di quella lentezza; e, rimossa la stuoia, che copriva il davanti della vettura, fece capolino sul serpe.
— Galantuomo !
. — Oh ! rispose una vociaccia assonnata e stizzosa.
— Vuoi tu buscarti una grossa mancia ?
11 vetturino drizzò le orecchie, e cercata la nota più patetica del là scala baritonale:
— Mancia, signore?
— Ogni miglio che tu guadagni su' quattro un fiorino per 1' acquarzente.
— Ohè !... là !
1j automedonte die una vigorosa strappata alle redini, tempestò a diritta e sinistra , e la carrozza partì volando.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (254/568)
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Como
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