I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Una volta posati i gomiti sur un tavoliere da giuoco, vi si rimane inchiodati finche l'ultima moneta brilla attraverso alle maglie della vostra borsa, finche l'ultima speranza si agita nel vuoto del vostro cuore. E quasi che ciò non bastasse; la speranza, ultima dea, come la chiama Foscolo, sopravvive di spesso all'ultima moneta, e allorasi giuoca sulla parola, si scrive una cambiale a vista sul rovescio
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d'un asso di coppe, e se ne previene la scadenza, facendosi saltarle cervella. Gli è un modo di pagare i debiti come un altro.... un
ipochetto immorale , ne convengo, ma è spiccio e ha molti vantaggi sugli altri, in ispecie su quello ,di andare in carcere e marcirvi fino all'estinzione del vostro debito (o della pazienza de'creditori.
— .Quindi, dato il caso che ciò fosse seguito, sposavate la vedova del vostro amico ?...
— Vi confesso ingenuamente che non ci avevo pensato. II mio scopo era soltanto di allontanar Roberto da Clementina, gittar la discordia, la diffidenza, il gelo ne'loro cuori; allentar prima, spezzar dopo il vincolo che li univa, e poi.....
<— E poi? . —
—..Chi Iosa? Il mondo è di chi se lo piglia, disse un gran furbo;
il cuore della donna è di chi la sorprende. Il difficile sta nel saperla
»
cogliere dopo un litigio coniugale, in.uno di que'momenti di prostrazione, in cui il cuore è aperto, l'occhio lacrimoso, e la vanità compressa ha bisogno di espandersi e di ricattarsi.
— E questo momento sarà venuto ?... Voi eravate abbastanza destro per non lasciarvelo sfuggire.... disse Ja marchesa, lanciando uno sguardo inquisitorio su don Luigi.
— Niente di tutto questo, marchesa; voi andate troppo in là colle vostre supposizioni. Io feci male i miei conti poiché, dopo tre brevissimi mesi di riposo , fui spedito in missione segreta nel Belgio.
— Ma ritornaste?
«
— Col proposito di cambiar vita e far penitenza de'miei peccati — sposai vostra sorella.
— E la Barni ?
— L'avevo dimenticata. Quando si possiede un giojello come la baronessa!...
— Ah! ah! don Luigi; se non vi conoscessi, mi fareste ricordare una certa volpe..d' una certa favola....
— La volpe disse che 1' uva era acerba. Può darsi che io sia la volpo, ma l'uva acerba fu ed è così rara, marchesa !.«. D' altra parte,
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (304/568)
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