I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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stravizzo, e se non la ruppe definitivamente con essi^ come vedemmo ne'capitoli precedenti , fu solo perchè credette indispensabile la loro assistenza per costringer Gabriele a una riparazione d'onore verso Paolina.
iTutti i giorni era il primo a entrare nell* officina , l'ultimo a uscirne; e guardava con orgoglio alle larghe macchie di fuliggine della camicia , e alle impronte livide lasciategli dal martello sulle mani bianche e gentili, che il rude c faticoso mestiere del fabbro dovea render dure e scabrose. ,
Francesco e Maria si amavano ; non se l'eran detto, ma lo sa-
ipevano, e se il labbro rimase muto, gli occhi aveano parlato abbastanza per dubitarne.
In amore la dichiarazione , espressa colle parole, è una mera^ A.
formalità; una sanzione. Non v'ha che gli sciocchi che si dichiarino prima che si stabilisca una mutua corrispondenza fra le due anime : amori di .questa fatta non possono venire accolti favorevolmente che dalle sempliciotte o dalle civette.
Francesco non era uno sciocco , e Maria, se non civetta, èra tutt' altro che sempliciotta.
Ma 5 durante i sette giorni , trascorsi in quella specie d'ebbrezza che sussegue al primo ricambio d'una reciproca tenerezza, il Legnaiuolo ebbe tempo a riflettere sulla sua situazione , e gli parve che una voce, venutagli dal profondo del. cuore, gli rimproverasse questo sincero , questo primo , quest'unico amore come una colpa * aggiunta alle altre molte della sua giovinezza.
Era egli un onest'uomo ? E se lo era , come poteva comportare che Maria ignorasse gli antecedenti della sua vita? Sapeva ella, l'ingenua e timida giovinetta , che quella mano , eh' ella stringeva tremando tutte le sere nel dipartirsi, in un impeto d'ira avea brandito il coltello ^ e si era tuffata nel sangue di un uomo ? Sapeva ella che queir occhio ^ ora mestamente velato, ora esprimente l'ansia d'un* anima che anela a gaudii finora sconosciuti o incompresi, avea riflesso altra volta il cupo bagliore di passioni selvagge, e nuotato senza espressione nell'orbita, dopo i frequenti accessi di brutale ebetismo e le intere notti consacrate all'orgia e al bagordo? Sapeva ella che quelle labbra, * che oscillavano di commozione parlandole, si erano posate su guance invereconde, e aveano sentito il fremito ci' altre labbra ne5 saturnali del lupanare?.
~ À questi peusieri altranc succedevano, e non meno angosciosi, e del paro incalzanti.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (316/568)
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Gabriele Paolina Maria Maria Legnaiuolo Maria
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