I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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CAPITOLO XXVI».
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Ouello sguardo lo rianimò, P ultima esitanza scomparve. .Per ciò, tèsale la mano, e traendola a sè con dolce violenza sotto un'ampia tettoia che sporgeva sulla contrada: ^T
Non temete, le disse: qui sotto » staremo al coperto dalla
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pioggia.^IIo a parlarvi di cose importanti 1 Avete fretta? Non potreste fanni'.il sagrifizio di due o tre minuti per ascoltarmi?
Parlate, rispose scherzando Maria: posso fa ni anche il sn-
jorifizio di una mezz' ora, se lo volete.
Grazie! sclamò il Legnaiuolo. Lo so che voi siete un angelo; e che nòri merito...; Basta: riflettete bene a quanto vi dico. Nellavostra risposta sta il mio avvenire — io aspetto da voi una condanna
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o un'assoluzione.
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La giovinetta fu spaventata da quest' esordio. v Francesco la rassicurò collo sguardo; poi riprese senza esitare: Madamigella , fissate i vostri occhi ne'miei.... Brava! così. Non vi leggete nulla, voi ? Maria abbassò gli occhi colla stessa rapidità con cui li avea levati in volto all' operaio.
Orbene, continuò sorridendo Francesco, se non m'inganno, leggo la stessa cosa ne' vostri. Noi altri siamo gente schietta e alla buona , e ciò che abbiamo nel cuore lo portiamo scritto su' volti, noi. Pecco forse di presunzione, madamigella9
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857
pagine 511 |
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Pagina (318/568)
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Avete Maria Legnaiuolo Francesco Madamigella Francesco Maria Pecco
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