I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      farle questa domanda, le prese una mano, e posatala sul suo cuore , parve volesse allentarne le troppo rapide pulsazioni.
      Seguirono alcuni istanti di profondo silenzio, in cui Francesco e. Maria si guardarono senza poter proferire una parola, tanta era la piena dell' emozione ehe li agitava.
      E in uno di questi istanti-, il desiderio di stendere un fitto velo fra il passato , che lo contristava come un rimorso, e il presente , -che gli sorrideva come una promessa , sorse di nuovo nello spirito di Francesco, e vi si apprese eou maggiore insistenza.
      Ma invano la tentazione si armò di sofismi e di seduzioni — l'onestà dell'operaio usci, per la seconda volta, vincente da questa lotta.
      Si fe' coraggio e parlò — parlò a lungo , senza interrompersi, tenendo fissi i suoi occhi iu quelli di Maria, spiandone l'alterazionede^ lineamenti coli'ansia di chi aspetta una parola, un movimento ,
      *
      mio sguardo che dovrà decidere del suo avvenire, della sua felicità,
      /Iella sua esistenza.
      Gli ultimi dieci anni della vita oziosa e colpevole del Legnaiuolo sfilarono come una visione davanti agli occhi atterriti e immobili dellagiovinetta.
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      Furono pronunziate parole strane, esprimenti pensieri più strani,
      e di cui non comprendeva il significato — ella così pura, cosi dolce,
      è':
      cosi modesta!
      AElla vide Francesco sdraiato sulle pancacce delle taverne ; lo vide circondato (la cenciosi beoni e da donne perdute ; e i primi gli meseeano e l'eccitavano a bere, e le seconde discinte, seminude l'avvolgevano fra le spire voluttuose delle loro braccia, e gli lanciavano lunghi sguardi procaci, cui egli assorbiva con occhi ebbri e splendenti per passione e per vino.
      Vide tutto ciò e non abbrividi. ,
      Ma quando Francesco le contò d'una di quelle femmine che Ta-vea posposto ad un altro, della rissa che ne seguì, a mezzanotte, ubbriaco, in un'osteria, e com'egli, afferrato un coltello, lo piantasse . nel cuore del suo rivale, Maria mise un grido, e, ritirate con ribrezzo le inani da quelle del Legnaiuolo, si coprì il volto con esse e, indietreggiò fino allo stipite del portone * inorridita e tremante. Francesco si tacque e aspettò. . • Il suo respiro era lento e affannoso, i sopraccigli aggrottati ,
      « vfra' cui peli brillavano alcune grosse gocce di sudor freddo e spasmodico, le narici dilatate, le vene della fronte turgide e illividite.,
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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