I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Ora, bisogna sapere che madama Barinetti era una vanerèlla . poco sollecita del suo decoro e della felicità del marito. Quando Pietro la conobbe, voci poco lusinghiere correvano sul conto suo.
      Bella, come poche lo sono, fornita di grazie, di spirito e di squisita perfezione di forme, più d'un pittore la richiese a modello; e ora raffigurò Ja Tenere Celeste, ora Messalina che, a tarda ora di notte, esce di soppiatto dal palazzo di Claudio: avea la vereconda espressione e le grazie ineffabili della prima, l'occhio procace e l'incedere voluttuoso della seconda. . 1
      Avvertiamo però . il. lettore che madama Barinetti , pazza per la storia romana e, a preferenza, pel periodo imperiale, amava pochissimo la mitologia.
      ' Scoppiò la rivoluzione..! berretti rossi valicarono le Alpi, c'imboccarono i loro principii di libertà, di fraternità, d'eguaglianza colla punta della baionetta, e poi.... Che importa? Ci siam trovati colle saccocce vuote, ma sapevamo cantare la marsigliese. E la cantavamo tra un punto e 1' altro mentre ricucivamo a spese nostre le brache de' sans-culott$. Cantare , e rifar bracche !... Evviva la morìa ì— noi non siamo da meglio de'nostri nonni. \ M »
      Madama Barinetti in quel tempo non era nè madama, nè Bari-netti. Chiamavasi semplicemente madamigella Celeste. Vi si aggiungeva generalmente P epiteto di bella, ma lo tralascio per evitare lacacofonia.
      — «
      La bella Celeste dallo studio del pittore fu trasportata su d'un carro allegorico, discinta, seminuda, tutta vezzi e sorriso, con un cencio di velo attraverso il corpo, fra un' orda di sbracati che le ballavano attorno il trescone, a raffigurare la Liberici o la Rag ione.
      Se ci diffondiamo alquanto su questi particolari, gli è che una volta o l'altra madama Barinetti può saltare in mezzo a un capitolo, e chiederci a giusto diritto il bozzetto, che non abbiam ricusato a personaggi meno importanti di lei.
      E allora ci vedremmo costretti a spianare una per una le rughe di quella fronte, rappiccarle denti posticci, tingerne i capelli e darle una spalmata di belletto per colmar ie profonde rotaie che il vizio in tilbury o in earriuola ha scavato sulle sue guance.
      Così e non altrimenti avreste potuto riconoscere la bella Celeste, sotto il laido carcame d'una,delle streghe del Macbetli — scegliete, fra quelle tre quella che più vi garba, e proseguiamo.
      Pietro Barinetti, ad onta delle.poche virtù e de'molti vizii della Celeste, ne fu preso alla perdizione* . „


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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