I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— De' complici del giovinotto. —Ila de' complici ?
— Tre, numero fatale, numero cabalistico..., il tre di quadri, non l'avete veduto?
— A quale scopo fecero lega tra loro ?
— Diavolo ! per vuotarvi le tasche.
— Con quali mezzi? -— Semplicissimi.
— Per esempio?... >
— Barando le carte. Il Fabiani trasali.
— Barando le carte, avete detto?
— Certamente.
— E il biscacciere era a parte di questa trama !
— Sì--., cioè, no.... ma forse la sospettava.
— Doveva avvertirmene.
— E l'ha fatto.
— Quando ?
— Una sera in cui voi volevate mettere una grossa posta sul.... Aspettate.
L'indovina levò a capriccio unii carta e rovesciolla sul tavolino:
— Sette di cuori —è questa? < * ,, • Il conte non potò frenare un brivido di terrore superstizioso.
— E questa.... Continuate.
*
— No, no, basta! disse la vecchia alzandosi. So bene che, dopoavermi fatto ciarlare, vi burlerete di me co'vostri amici. Voi non
& favete fede nelle carte: credete che le sian trappole per i balordi....
Il Fabiani afferrò la Malapaga per le braccia, e forzatala a seder di nuovo: < ,
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— In nome di Dio, continuate! le disse; finora, pur troppo! non avete detto che la verità.
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— Bene, ripigliò la mala femmina con un sorriso di compiacenza:
cosa volete sapere adesso ?
— Yo'sapere se questi furfanti agiscono per conto proprio, o sesono istigati da qualcun altro. •
— Ora lo vedremo.
L'indovina levò quattordici carte, le schierò a rovescio sul tavolino , contò sette da diritta a sinistra e scoprì la settima. Era la donna di picche.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (362/568)
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Fabiani Fabiani Malapaga Dio Ila
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