I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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iiru vuwwtì iCAPITOLO XXXIII.
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amora alla lupa,
iSuonano le nove a Sant' Éustorgio. L' osteria della Lupa è pressoché deserta. L' uragano imperversa al di fuori. La Veronica, sempre al banco, sonnecchia, e la fumosa lucerna a riverbero illumina co9 suoi rossicci bagliori il volto abbronzato di due operai, i quali assisi 1' uno di contro all' altro, fanno allegramente la festa a un manicaretto di gatto, che ha preso nome, prezzo e sapore di lepre nell'ultimo suo tragitto dal tetto alla casseruola.
vLa brusca apparizione del commissario di polizia, l'arresto del Patito e il tragico scioglimento di quella scena hanno gittato lo scompiglio tra' frequentatori dell'osteria, ed essi si sono sbandati chi di qua chi di là come uno stormo di pulcini assalili improvvisamente dalnibbio.
Difatli, dal più al meno, que' che bazzicano seralmente alla Lupa, quasi tutti hanno la loro maecatella sull' anima; e se si dovesse venire all'applicazione di quel sublime detto evangelico: — « Chi fra voi è senza colpa scagli la prima pietra » — pochi di que' galantuomini anderebbero al rischio di morir lapidali.
Di quei del Lampione non è rimasto che il capitano e il flemmatico Golasecca. Mangiamicche, veduto quanto poco polea ripromettersi dalla loro assistenza, finì di ubbriacarli e li accommiatò.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (370/568)
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Sant Lupa Veronica Patito Lupa Lampione Golasecca Mangiamicche
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