I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Ma siccome è probabile che i posteri, invece di continuar romanzi vecchi, vorranno eomporne di nuovi, è sapranno rènderli più interessanti e più vivi coi farvi spirare quel soffio.... che non è il soffio della tramontana, cosi, valendoci sempre del paragone del pellegrino, giunti a questo capitolo, eh' è la prima colonna miliaria c del nostro viaggio, tiriamo un fiatone, affrettiamo il passo, e.via e via, finché sul lontano orizzonte non si vegga spuntare il campanile — passateci il concettino bislacco — il campanile della conclusione.
Detto ciò, piglieremo il nostro paziente lettore per mano, e lo condurremo davanti a una casetta a tre piani, colla facciata dipinta di quel colore da cui,ritrasse la denominazione, la quale, or fanno appunto trent' anni, sorgeva a capo della Corsia di San Giorgio.
Arrivati sul pianerottolo del primo piano, volteremo a sinistra,
itroveremo una scala buia ed,angusta, e quando avremo contato qua-
i Arantacinque gradini, spingeremo innanzi il piede con precauzione
nell'andito, finché non ci saremo imbattuti in un'altra scala, rischia-
irata da una specie di feritoia che s'apre ad altezza d'uomo sul pianerottolo del terzo piano. ' > , , , , j
Eccoci giunti. Cerchiamo a tastoni Io* sfilacciato e sudicio cordone del campanello; diamogli una strappata, poi due, poi tre.... Basta. Uno squillo di più o di meno,, e questa porta non s'aprirebbe. Non udite Io strascico di due ciabatte e lo scorrere del pesante chiavistello attraverso gli anelli ? Non vi spaventate : questa non è una prigione e nemmeno la casa d' un usuraio. " >
L'usciolo tarlato cigola, su'gangheri arrugginiti.'Una vecchia ci si fa incontro, e spingendo innanzi una lucernetta d'ottone, ne squadra da capo a piedi con un'occhiata rapida e sospettosa.
E naturale. Ad onta de'sei convenuti squilli di campanello , noi siamo due stranieri per lei, e ci converrà subire un formale interrogatorio, sul gusto di quelli che un giorno facevansi agl'iniziati prima di lasciarli penetrare nelle sale misteriose dove si assembravano le loggie massoniche o le vendite de\carbonari.
— Chi cercate? ne. domanda la vecchia. » < >
— La.buona ventura, rispondiamo noi. r \ ' i
— La buona ventura?..;. È:una donna? Non la conosco. Allora accostiamo il i pollice all'indice e al mèdio, e scocchiamoun bacio sulla punta delle tré dita; • . . Y in') .. t
— A chi va? soggiunge la vecchia. i 4 ' *
r-? A quelli'che: ci amano e.che ne Jaran guadagnare^ ji . x
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (403/568)
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Corsia San Giorgio Jaran
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