I misteri di Milano di Alessandro Sauli
CAPITOLO XXXVIII.
la figlia del biscaccieiitf.
Ora che il lettore ha veduto, sebbene di scorcio, la bisca in cui V abbiamo introdotto , siamo in obbligo di presentarlo a qualcuno di quelli che vi bazzicano più assiduamente.
E per principiar dal principio, cioè dal padrone di casa, seguiamo queir uomo alto e membruto, vestito d' un lungo soprabito color rapè e la testa coperta da un unto camauro di seta nera, che ne cela la poco veneranda calvizie, e eh' egli si tira con molo macchinale di sopra le orecchie , come se voglia chiuderne V adito alle bestemmie de'giuocatori.
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Egli ha gittato uno sguardo lungo e afflitto su'tavolieri, e ve-dutine tre vuoti e due soli occupati da giuocatori di nessun conto , che non oltrepassano la miserabile posta d' un franco al lansquenet, mentre gli altri, i giuocatori di polso, i veri giuocatori se ne stanno oziosamente sdraiati sul divano a fumare e a discuter sulle partite più arrischiate e tempestose della sera prima — il biseaceiere, diciamo, crolla le spalle con aria di malcontento, guarda 1' oriuolo ed esclama:
— Vuol esser un giuoco magro stasera. Sono le nove e tren-tacinque, ed abbiamo appena sei pesciolini d'acqua dolce, di que'che si pigliano a retate, senza sprecarci l' amo e la fiocina.
Poi, voi tosi a que' che ciarlavano :
— Loro signori dovrebbero dare il buon esempio, e mostrar un. po' come si facciano saltare i marenghi doppii. Già chi non risica:
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (407/568)
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