I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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li biscacciere è perplesso. Si direbbe che non osa levar gli oc-
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ehi per tema d' incontrarli con quelli delia figliuola.
— Tu non hai torto, Camilla.... questo danaro fu guadagnato con mezzi poco.... poco onesti.... sì, ina guadagnato!... Tu non capisci ciò che vuol dire vederselo schierato in tanti bei rotoli nello scrigno, e dire: — Questo è mio.... Ma che*mio?... Questo è della mia figliuola, alla quale, prima di chiuder gli occhi, voglio assicurare una posizione.... Se non sposerà un barone, pazienza.... ma non sarà un biscacciere quello che la torrà... Certo; perchè anch' io, vedi, ne son proprio ristucco di questa vita, e vo'far punto.... e vo* rifarmi di quanto ho perduto coll'amor tuo, dormendo in pace i miei sonni....; e, quando avrò sbrattato la casa mia da questo lezzo di barattieri, diremo addio a Milano, faremo fagotto per la campagna.... sceglieremo un paesello sul lago.,., una casetta sulla collina.... aria, sole.... l'azzurro del cielo e il verde della campagna.... Oh! vedrai, Camilla.... vedrai come ti ritornerà la salute.... Mi sembra già di vederti con due guance rosee e paffute.... con una cera da fattoressa.... E io invecchierò là , vicino a te.... vicino alla mia Camilla.... e mi parrà d'essere un piccolo patriarca.... e aspetterò che tu mi faccia nonno per poter cullare i miei nipotini sulle ginocchia.... Eh! eh!... che ne dici?... non sono bei sogni?... . .
— Sogni, babbo mio, nuli'altro che sogni! esclama tristamente * la giovinetta.
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Poi, posata una mano sul cuore come per soffocarvi un presenti-• mento :
— Voi dunque credete, soggiunge, che in campagna, lontana dal luogo, dove si è commesso il delitto, io potrei esser felice e godermi in pace il frutto d'un'abbominevole truffa? Ma non sapete che tutto quanto mi circonderebbe, persino l'agiatezza.... persino la felicità, se fosse possibile, mi richiamerebbe alla mente l'origine vergognosa della mia fortuna?... che i cenci del povero mi farebbero rabbrividire?... e che, dato il caso mi si presentasse una donna, lacera, supplichevole, sfinita dalla fame, logora da'patimenti.... la quale, stringendosi al seno i piccini, mi stendesse la mano chiedendomi l'elemosina d'un po'di pane, io, vedete, ricca, sana, felice, sovvenutami a un tratto della famiglia del conte, morirei di rimorso e di avvilimento?... Oh no, babbo mio f io non accetterò mai la ricchezza, la salute.... la felicità a questo prezzo.
— Dunque per vederti contenta io dovrei....
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (418/568)
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Camilla Milano Camilla Camilla
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