I misteri di Milano di Alessandro Sauli
CAPITOLO XLI.
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le carte segnate.
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Il Guglielmi è atterrito , e chinandosi verso lei con paterna sollecitudine:
— Ma, Camilla! le chiede; dimmi cos'hai? perchè spalanchi gli occhi in tal modo? cosa guardi ?... cos'hai veduto?
Poi,.come se un sospetto gli attraversasse la mente:
— Ah! esclama, e fa per correre verso il tavolino del lansquenet.
Ma Camilla si è riscossa, ha indovinato il pensiero di suo padre,
e trattolo a sè con dolce violenza, gli.ha detto sorridendo:
— Cosa fate?... Non è nulla.... Ho sentito come una fitta al cuore.... Oh j mio Dio ! vi fu un punto in cui credetti di morire....
— E adesso?
— Nulla.... vedete.... nulla.....è passato.
Camilla sorrideva sempre.
Un attento osservatore, vedendone gli angoli della bocca con-tratti e l'occhio volgentcsi di soppiatto nella stessa direzione, avrebbe notato quanto sforzo ella metteva nel - mentire • un sorriso, che mori-vaie sulle labbra.languido e scolorato.
3Ia il Guglielmi era un uomo fatto su alla carlona ;'tutto il suo talento analitico limitavasi a sorprender le mosse de'giuocatori , studiando le gradazioni più impercettibili delle tinte con cui tradueesi l'emozione nel.bollore d' una partita.i
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (427/568)
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Guglielmi Camilla Camilla Dio Guglielmi
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