I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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À me il banco!.., Signori4, alla bella.... chi tiene? Quanto la posta ?
Cinque. Ci sto. • Anch' io.
Il conte'non muove labbro. Gli avanzano quindici napoleoni.... Sono gli ultimi de'dugentocinquanta sborsatigli dall' usuraio Tanaglia sul prezzo de' diamanti della contessa.
II Fabiani ne conta cinque e gli unisce a'dieci de'puntatori.
Ma, nel levar gli occhi a caso, ha veduto Camilla. I loro sguardi s'incontrano, s'incrociano, s'assorbono, esprimendo una parola terri-bile che sfiora macchinalmente le loro labbra, senza che nessuno de' due abbia il coraggio di pronunziarla.
Il barone^ ha guadagnato la prima posta. Tengo il banco. Chi giuoca?
10 no, risponde don Filippo. Nemmen io, dice l'Albrizzi.
Il Fabiani si alza pallido, contrafatto, colle pupille che gli schizzano dalle occhiate, e, puntati dieci marenghi — gii ultimi ;
A noi due, grida. Fate il giuoco.
11 giuoco è fatto. Vediamo.
Nessuno parla, nessuno respira. Si.sentirebbe lo strider dell'ale d'una zanzara.
Sette.
Nulla. Avanti !
«
Cinque. . Nemmeno. ' Fante.
AhiHo vinto. Aspettate.
. Il conte ha preso con mano convulsa il fante, ne esamina il diritto.... ne osserva il rovescio.... Nulla :
A un tratto gli balena nella mente un sospetto.
Riprende la carta, e I'avvicina .alla fiamma d'uno de'doppieri che rischiarano il tavoliere.
E vede nel centro del fante quattro puntini rossi, disposti in croce, che spiccano ad occhio .nudo dalla trasparenza del fondo bianco.
Resrinaldo e il barone si fanno smorti come due cadaveri.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (430/568)
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Anch Tanaglia II Fabiani Camilla Filippo Albrizzi Fabiani Fante
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