I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      —( 3do ^^^mdi seta del campanello. Poi come atterrita dall'atto, e sospinta da un impulso istintivo , levò in alto le mani, allentò il cordone del campanello, e sembrò volesse soffocarne gli squilli, che le vibravano dolorosamente nel cuore.
      E stette.così, coll'orecchio teso, coll'occhio immobile: e desiderava che quella porta non s'aprisse.... quando appunto s'apri, ed un cameriere, in abito nero, affacciossi sul limitare.
      — Don Luigi e in casa ? domandò la contessa.
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      — Il suo nome, di grazia ? chiese a volta sua il cameriere.
      — Il mio home?... Non importa,.., ditegli che c'ò una persona che'ha bisogno di parlargli subito..,, sul momento.
      — S'ella non mi dice il suo nome, rispose il servo, con aria tra umile e maliziosa, non posso fare l'ambasciata. Il mio padrone non è visibile che per una sola persona..., e siccome questa persona non è ancora venuta.... così suppongo....
      — Oh, non son io, ve ne accerto, affrettassi a interrompere U contessa.
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      • — Bene: in tal caso ho il dispiacere di dirle che, il mio padrone trovasi a cena con alcuni amici e che non gli si potrà parlare che fra mezz' ora.
      »
      # — E 11011 vi potrebbe essere un'eccezione?
      Il cameriere fu tòcco dall'accento dolce, con cui furono proferito queste parole :
      — Per lei sì, signora, se almeno la mi volesse favorire un hi-gliettino, con su scrittovi il suo indirizzo.
      TLa contessa'parve riflettere, indi riprese:
      — IVo, no, è meglio aspettare. Aon avete detto che fra mezz'ora potrò parlargli? *
      — Sì, signora, se la si compiace d' attenderlo in questo salotto.
      — Posso esser sicura di non esser veduta qui?
      — Sicurissima. Il mio padrone, massime dopo cena, non lascia entrar nessuno in questo salotto,... Guasterebbero i mobili e manderebbero in frantumi le porcellane;.,. La senta se non pajon diavoli scatenati.
      Un frastuono assordante di voci stridule e fioche, seguito da un rovinio di cristalli spezzati, misto a fragorosi scoppii di risa, partiva da un gabinetto contiguo al salotto, col quale comunicava a mezzo di un usciolo a ricchi intagli dorati, sormontato da' leggiadri festoni di una tappezzeria damascata.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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Luigi