I misteri di Milano di Alessandro Sauli
\CAPITOLO XLVIII.
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LA NOTTE E I SUOI CODIGLI.
E il domani venne, ma melanconico, freddo, piovigginoso, come un' uggiosa mattina del dicembre.
I primi raggi del crepuscolo mattutino trovarono il conte seduto alla sua scrivania, colla fronte posata sulle due palme, nell' attitudine d'un uomo assorto ne' suoi pensieri.
La fiammella moribonda della lucerna gittava il.suo chiarore
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bianchiccio sovra una lettera appena cominciata, le di cui linee irre-
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golari e le cancellature frequenti davano chiaro indizio d'un animo profondamente commosso.
Questa lettera era diretta a sua moglie. Le poche frasi che vi sii
leggevano erano significanti e concise: come nel* colloquio delia sera prima vi dominava la mordente ironia e lo spietato sarcasmo.
iII Fabiani avea passato la notte a scrivere, e a suggellar diversi plichi, su uno de'quali era scritto l'indirizzo del suo notaio.
Se quella notte dovesse parergli lunga e angosciosa , è facile imaginarlo.
Egli riandò colla mente le parole della contessa, il meschino ripiego di una lettera , che si sapeva distrutta , e le poche parole accusataci, sfuggite alla distruzione. La miracolosa restituzione delle diecimila lire era un trovato da bimbi, e sarebhesi ammesso a stento nelle fiabe allegoriche di Àvelloni o di Gozzi. Egli sapeva per prova
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (479/568)
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Fabiani Gozzi
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