I misteri di Milano di Alessandro Sauli
chiesto uno prova di tutto ciò.... una prova elle distruggesse il cospetto e gli restituisse la fede.... perche quando si ama si crede....
è
si crede a tutto ^anche all'onestà di un rettile come .don Luigi. K questa prova c'era.... e nel trasporto del suo cuore nobile e generoso, sebbene traviato, dimenticava la veglia angosciosa che avea preceduto quel giorno.... dimenticava che quell'ora di gioia ravvicinava al dimani.... e che il dimani doveva uccidere un uomo, od esserne ucciso.
Ma, mentre eglf. inconscio del passalo e dell' avvenire, viveva la vita dell'oggi e si inebriava della felicità del momento, un altro uomosi chiudeva nel suo snaturato qgoismo, e studiando le parti vulne-
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rabili di quella natura entusiasta , approfittava di quel momento di spensierato abbandono, per drizzarvi la punta acuta del suo sarcasmo.
Quest'uomo era il Yelasquez, il .quale, aspettalo che 1' effusione del^sentimento venisse naturalmente a scemare, vii Itosi con aria soddisfatta e maliziosa al Fabiani:
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— E singolare, gli disse; è :glà la seconda volta che mi capita di assistere a una scena come questa, e di sentirmi ringraziare d'un bene, fatto involontariamente.... o per isbaglio, se così vi piace.
— Non importa, è sempre un bene , affrett'ossi a rispondere il conte, come se temesse che la parola scettica del Yelasquez lo togliesse alle ridenti visioni del suo paradiso.
— Sia pure, poiché lo volete. — 11 risultato quindi fu identico sebbene il fatto differisca essenzialmente ne" particolari. Ero segretario di legazione a Berlino — badate che la è una bazzeccola di dieci anni fa. — In quel torno appunto godevo l'intimità di una cantante polacca.,., una di quelld facili conquiste da palco scenico, che ci abbandonano coli' ultimo scudo, senza lasciarci il compenso di una memoria, o almeno la dura, ma proficua lezione del disinganno.
Il Fabiani non potè reprimere un vivo sentimento di disgusto , prodottogli dal nauseante cinismo che trapelava dalle parole di don Luigi.
11 Yelasquez se ne avvide, e continuò sullo stesso tenore senzascomporsi : é
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— E mestieri però sappiate che la cantante polacca non era li-
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beni.... Essa aveva ciò che si dice un marito, o il suo fcic simile, ilche è lo stesso (1). Ma il marito era per lei un essere insignificante,
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(!) Preghiamo una volta per tutte il lettore che, qualora s'imbatta in somiglianti propositi, da cui traspare la .natura corrotta dell'uomo che li proferì-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (496/568)
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